Irrompe nell'obitorio e semina il panico
È entrato nella camera mortuaria dell’ospedale S. Chiara con la tunica lunga fino ai piedi. In una mano teneva il Corano, l’altra era nascosta dietro la schiena e, dopo aver proferito qualche frase nella sua lingua e invocato il suo Dio, ha messo in fuga i figli di una donna defunta. Non solo.
L’uomo ha anche preso una camicia bianca dalla borsa che i familiari avevano portato per la vestizione della loro mamma, mentre nell’altra mano ne teneva una nera. Alla fine, dopo aver terrorizzato i presenti, il giovane tunisino se l’è presa con un carabiniere al quale ha procurato una lesione alla mano guaribile in 30 giorni. A quel punto è scattato l’arresto per resistenza.
Il fatto è accaduto sabato pomeriggio presso l’obitorio dell’Ospedale Santa Chiara. L’extracomunitario si era inizialmente introdotto nell’area delle camere mortuarie come se fosse un familiare o un amico di un defunto. Poi, una volta dentro, ha seminato il panico.
Prima sono usciti i familiari di uno dei morti intimoriti dalla presenza di quell’uomo che pregava in arabo con una mano dietro la schiena, quasi volesse far credere di essere armato. Poi anche il necroforo è stato invitato dagli stessi ad uscire dai locali. Si temeva il peggio e il pensiero è andato subito ai gesti degli estremisti.
Capita la situazione, lo stesso necroforo, coraggiosamente, si è avvicinato al personaggio chiedendogli le sue intenzioni. Questo, con uno sguardo allucinato, non ha proferito parola. Nel frattempo sono stati allertati polizia e carabinieri che sono giunti sul posto portando immediatamente la situazione alla calma. Il ragazzo è stato portato presso la caserma di via Barbacovi. Il suo stato di alterazione era evidente tanto che dapprima si è rifiutato di fornire i propri dati e, in un secondo momento, ha opposto resistenza ai militari. I quali, solo con i rinforzi di altri carabinieri, sono riusciti ad interrompere la furia dell’uomo che, nella circostanza, ha ferito alla mano uno dei rappresentanti delle forze dell’ordine.
L’uomo, che nel frattempo è stato anche sottoposto ad accertamenti psichici in quanto si temeva potesse avere qualche serio problema di salute mentale, è stato poi tratto in arresto e accompagnato presso il carcere di Trento, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Questa mattina comparirà davanti al giudice per rispondere del reato di resistenza a pubblico ufficiale. In quella circostanza chiarirà forse anche le motivazioni che lo hanno portato a prendere la camicia bianca alla signora defunta e a pregare per lei il Corano e finendo con lo spaventare i presenti.