Morto nel cortile di casa a Pressano
Un uomo di 55 anni, Antonello Cappelletti, è stato trovato morto ieri mattina nel piazzale della sua abitazione in via Claudia Augusta a Pressano.
Un malore, secondo l’ipotesi più accreditata, ma considerato che nessuno ha assistito alla caduta dell’uomo il magistrato, letti gli atti inviati dai carabinieri, ha deciso di disporre l’autopsia.
L’agricoltore, che sabato sera aveva trascorso la serata insieme ad alcuni amici, era andato a vedere la partita di pallamano a Lavis. È stato rinvenuto ieri mattina verso le 8 nel piazzale dal cugino Tiziano che vive vicino a lui.
L’uomo era riverso a terra su un fianco, aveva una ferita alla testa e immediatamente i familiari hanno chiamato il 112 che ha inviato sul posto la guardia medica. Quest’ultima non ha potuto che constatare il decesso e, vista la situazione, sul posto sono stati chiamati i carabinieri di Lavis che a loro volta hanno interpellato il medico legale, il dottor Mattia Barbareschi che, ha effettuato un’attenta analisi del cadavere.
È stato rilevato che l’uomo aveva un’ematoma in testa, delle abrasioni alle mani e delle ferite sul corpo. Lesioni compatibili con una caduta dovuta probabilmente ad un malore. Dall’esame esterno non risultano infatti segni di violenza e nemmeno cause di morte evidente.
Per questo gli investigatori pensano ad un malore che abbia provocato la caduta, forse più di una, dell’uomo nel piazzale davanti a casa. L’autopsia dovrà stabilire anche l’esatta ora della morte che secondo le prime indicazione dovrebbe essere avvenuta ieri mattina.
Antonello Cappelletti era un agricoltore e non si era mai sposato. In paese vivono anche gli altri fratelli dell’uomo: Paolo, Franco e Serafina. La notizia della morte dell’uomo ha lasciato tutti increduli anche perché Antonello non aveva particolari problemi di salute. Sabato era andato in giro con gli amici e ora il paese lo piange. L’autopsia verrà probabilmente effettuata nella giornata di oggi e a quel punto potranno essere fissati i funerali.
«Sabato sera eravamo insieme alla partita - ricorda l’amico Sergio Rigotti - e stava benissimo, non aveva manifestato alcun problema. Era una persona buona, tranquilla, di compagnia che ha sempre collaborato a tutte le manifestazioni del paese, dalla festa degli alpini all’Ottava». Per anni Antonello aveva lavorato come gommista alla ditta Largher di Lavis. Poi, sei anni fa, dopo la morte del papà Marcello causata da un infarto improvviso, aveva deciso di lasciare il posto fisso per dedicarsi alla campagna.