Sait cede l'ex Ortofrutta di Trento Nord Acquistato per 4,8 milioni da Unicredit

di Francesco Terreri

È partita la vendita degli immobili dismessi di Sait. La prima operazione è la cessione dell'ex magazzino ortofrutta di via Alto Adige, a Trento nord. La struttura, di 11 mila metri quadri di superficie di cui 6.500 coperti, è stata acquistata per 4,8 milioni di euro da Unicredit Leasing. La finanziaria del gruppo bancario destinerà gli spazi a una nuova filiale della concessionaria Dorigoni, che ha un progetto di riqualificazione della struttura. Sait esce dall'operazione in pari, anzi con un saldo fiscale positivo, perché il valore dell'immobile e di altri compendi inutilizzati è stato già svalutato nel bilancio 2015 complessivamente di 7,3 milioni, portandolo a 52,2 milioni.

Gli immobili vecchi e dismessi di Sait comprendono prima di tutto l'ex sede di via Maccani, oggi parzialmente affittata al colosso altoatesino dell'autotrasporto Fercam, che è anche diventato fornitore di servizi al Consorzio dopo aver trovato un accordo con le piccole aziende trentine già fornitrici. Si tratta di uno spazio di quasi sette ettari su cui, conferma il direttore Sait Luca Picciarelli, gli interessamenti non mancano. Tra i più recenti, la catena francese del fai da te Bricoman, che vende all'ingrosso agli artigiani. «Ma valutiamo anche interessi di sviluppo commerciale nostro» ricorda Picciarelli.

Poi ci sono il terreno mai utilizzato a Spini di Gardolo, il compendio di via del Commercio dove venivano vendute le bombole di gas e, appunto, l'ex ortofrutta a Trento nord. Sulla base della perizia di stima del 21 aprile 2016 dell'architetto Beppo Toffolon , i quattro complessi inutilizzati sono stati messi a bilancio a 52,2 milioni, svalutandoli di 7,3 milioni rispetto al valore precedente.

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Dalla Dorigoni confermano l'operazione ma rinviano i dettagli a quando partirà la ristrutturazione dell'immobile. La concessionaria Volkswagen, Audi, Porsche, Seat, Skoda ha chiuso il 2016 con oltre 122 milioni di ricavi, in crescita del 18% sull'anno precedente, e un utile netto di 1,8 milioni.

Ieri mattina 80 lavoratori Sait hanno partecipato all'assemblea promossa da Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. «Abbiamo presentato lo stato della trattativa - spiega Lamberto Avanzo della Fisascat - Sulla questione posta dal Sait della produttività del magazzino generi vari, con la proposta di salire da 115 a 135 colli all'ora, un obiettivo inarrivabile con la dotazione attuale, gli animi si sono scaldati. Abbiamo comunque il mandato a trattare e a riportare in assemblea un eventuale accordo. Ma prenderemo in considerazione le proposte Sait sulla produttività se collegate a una riduzione degli esuberi molto superiore al 25%».

«Di fronte alla provocazione Sait di toccare l'integrativo, ho risposto con un'altra provocazione: allora zero esuberi in magazzino - afferma Vassilios Bassios della Uiltucs - Non faremo un accordo a tutti i costi, ma se il taglio dei licenziamenti è drastico si può ragionare di produttività. E anche le risorse per gli esuberi salirebbero del 40% da 900 mila a 1,3 milioni».

 

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