«Turbolenze» nell'Apt di Trento, terza lettera di dimissioni
Annata particolarmente turbolente quella che si sta per chiudere per l'Apt di Trento e Monte Bondone. Dopo Claudio Facchinelli e Giorgio de Grandi, ha lasciato, con una lettera di dimissioni irrevocabili e immediate, anche Battista Polonioli che spiega di averlo fatto per motivi personali e di impegni aziendali sempre più pressanti. Al posto dei tre dimissionari, entrano Enzo Bassetti, albergatore di Riva, e i due commercialisti Marcello Condini e Michela Bonafini.
Con l'uscita di Polonioli, l'equilibrio tra i 17 componenti del consiglio di amministrazione è sempre meno a favore degli albergatori che adesso come adesso sono cinque. Si tratta del presidente Franco Aldo Bertagnolli, di Maria Teresa Lanzinger dell'Hotel America, di Paolo Prada operatore del Bondone, Eleonora Pisetta dell'hotel Adige, Bassetti stesso.
Fulvio Rigotti e Enzo Bassetti sono consiglieri anche di Gardafiere Palacongressi e questo potrebbe significare una possibile sinergia con l'azienda di Riva in vista della gestione dell'attività fieristica che verrà gestita sul capoluogo proprio dall'Apt di Trento.
Il primo a lasciare a luglio era stato l'ex presidente di Trento Fiere, Claudio Facchinelli che aveva detto di «considerare concluso il mio rapporto. Il pressing esercitato nei confronti di Apt negli ultimi mesi, fatto di ingerenze e assurde enunciazioni mediatiche ha creato un clima torbido in cui non voglio più stare». E aveva anche indicato delle date: «Il 14 giugno il sindaco Andreatta, l'assessore Stanchina e la dirigente sono venuti in cda chiedendo che ci si esprima sulla richiesta di farsi carico dell'attività storicamente svolta da Trento Fiere e mercoledì il cda affronterà la questione. Io francamente penso che l'incompetenza sia seconda solo all'arroganza e che ci sia scarso rispetto per il denaro pubblico e questo rafforza la mia decisione. Per un anno non si è fatto che parlare del nulla, sono stati creati tavoli inutili senza mai arrivare a pensare quali sono le vere esigenze dei soggetti coinvolti».
Per Facchinelli non era corretto che le fiere passassero all'Apt: «È evidente a tutti - aveva detto - che il mercatino ha una valenza turistica enorme, cosa che non può essere detta per le fiere e le altre manifestazioni che hanno una ricaduta in termini di pernottamenti pari a zero. Quindi personalmente ritengo doveroso che Apt spenda risorse ma anche e soprattutto energie per mantenere il mercatino perché così farà veramente l'interesse delle categorie economiche, in primis degli albergatori, mentre le fiere sono tutt'altra cosa, sia per organizzazione che per ricadute».
Dopo di lui era stata la volta, in settembre, di de Grandi che aveva parlato di troppi personalismi nel cda e di poca visione comune nelle scelte dell'Apt.