Durante le feste tutti in coda dalla guardia medica
Tre giorni di festa continuati, da sabato a lunedì, nel pieno del periodo influenzale, hanno messo a dura prova il lavoro delle guardie mediche e dei medici impegnati nelle stazioni turistiche. Ieri mattina a mezzogiorno, nella sede di via Paolo Orsi, davanti al Pronto Soccorso del S. Chiara, c’erano più di dieci persone in attesa. Gente di ogni età e con i problemi più vari ma tutti con il bisogno di un certificato o di una visita. «Sono giorni frenetici - ammette nel pomeriggio uno dei cinque medici impegnati a soddisfare le richieste dei moltissimi trentini - e da Natale abbiamo circa 200 accessi al giorno, una media di 40-50 a medico».
Sicuramente la patologia influenzale è quella che ha fatto impennare le richieste. «Purtroppo le festività suscitano nelle persone delle vere e proprie fobie e quindi telefonano o vengono personalmente anche per semplici sindromi influenzali per le quali sarebbe sufficiente aspettare il normale decorso della malattia. Ci sono tante persone allarmate per una febbre prolungata o semplicemente per astenia, quella sensazione di stanchezza. Sono ansiose e preferiscono farsi visitare». La dottoressa ammette che le complicanze di questa insidiosa influenza che, come hanno confermato il rapporto di Influnet, ha messo a letto migliaia di trentini, non sempre porta con sé anche delle complicanze.
«A parte qualche paziente anziano - spiega ancora la dottoressa di via Paolo Orsi - la maggior parte delle persone che abbiamo visto in questi giorni erano giovani e senza fattori di rischio. Molti vorrebbero guarire subito e per questo chiedono l’antibiotico quasi che con quello si riuscisse a risolvere tutto. In realtà è ormai noto a tutti che per queste forme virali è assolutamente inutile e ci vuole solo pazienza».
I numeri dell’epidemia di quest’anno sembrano essere sovrapponibili a quelli dello scorso anno. A cambiare è spesso la durata. Quest’anno spesso i giorni di febbre superano i cinque e quindi, comprensibilmente, gli ammalati cercano conferme dal medico che tutto sia normale. Mancando i medici di medicina generale il lavoro triplo, in questi giorni, è toccato alle guardie mediche.
Gran pienone anche al pronto soccorso del S. Chiara, sia quello per adulti che quello per bambini. Qui, oltre ai problemi dei malati cronici, si aggiunge il gran numero di turisti arrivati in provincia per le festività e di sciatori o sportivi che si fanno male sulla neve.