Estorsione dai domiciliari Spacciatore torna in carcere
Malgrado fosse agli arresti domiciliari per produzione e detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, faceva recapitare, con la complicità di altre due persone, messaggi dal tono non amichevole a persone che avevano debiti di droga con lui.
Per questo è tornato in carcere a Spini di Gardolo un uomo di 36 anni di origine panamense, ma naturalizzato italiano, arrestato lo scorso dicembre dai carabinieri di Arco, sul quale pesa ora anche un’accusa di estorsione.
Scoperte le minacce e la violazione delle misure cautelari, i militari hanno richiesto alla Procura di Trento l’aggravamento dei domiciliari e il gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’uomo, che è stato arrestato nuovamente ieri.
L’uomo era finito in manette e poi ai domiciliari perché era stato trovato in possesso di oltre cinquanta piante di cannabis che coltivava in in serre, un reparto essicazione, un calendario per i tempi della semina e della raccolta. In più, i carabinieri avevano sequestrato quasi due chilogrammi di marijuana in involucri catalogati e qualche decina di grammi di hashish.
Tutto era avvenuto in un appartamento di Fiavè, dove i militari erano arrivati dopo una prima perquisizione in un altro a Tenno.
Qui i militari avevano trovato qualche decina di grammi di hashish e di marijuana, oltre a qualche centinaio di euro in contanti.