Scaricano nel piazzale 9 cisterne di rifiuti tossici
Nove cisterne da mille litri l’una, delle quali sette ricolme e due caricate per metà con sostanze liquide e oleose di colore scuro. È quanto è stato depositato furtivamente, nei giorni scorsi, nel piazzale di lavorazione «Arredo porfidi» in località Valle di Fornace. Sorpresa amara avuta dal titolare, Giuseppe Fortugno, che ha fatto la disgustosa scoperta nella mattinata di domenica scorsa.
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Fortunatamente, nulla è fuoriuscito dalle cisterne, scongiurando l’eventuale inquinamento dell’adiacente rio Silla che scorre subito sotto e proviene dal Pinetano per buttarsi poi nel torrente Fersina.
«Avevamo chiuso l’azienda per le festività natalizie e di fine anno» racconta un amareggiato Fortugno, che da oltre cinque anni possiede quel sito di lavorazione. «Sono calabrese di nascita, ma qui in Trentino vivo e lavoro da oltre quarant’anni. Mi sono sempre trovato bene e non ho mai avuto alcun problema o fastidio» aggiunge il titolare che abita ad Albiano e dirige l’azienda con quattro dipendenti e collegamenti con squadre di posatori.
L’ultima volta che aveva lasciato l’azienda, posizionata fra la strada provinciale Fersina-Avisio e il rio Silla, era stato sabato 30 di dicembre. E tutto era in regola. Quindi, verosimilmente, qualcuno deve avere depositato i circa otto metri cubi di rifiuti tossici speciali, fra l’ultimo giorno dell’anno scorso e sabato 6 gennaio, giorno della Befana. Non solo le nove cisterne in plastica bianca contenute in gabbie di metallo, ma pure un pallet carico di altre taniche e un oggetto richiamante la forma di un fornello a bombola di gas. Tutto trasportato con camioncini o furgoni (sarebbero state individuate impronte di pneumatici sulla poca neve rimasta dopo la precedente pulizia), attraverso la strada di penetrazione che arriva alla «Arredo porfidi» dopo avere superato la vicina segheria legnami Lorenzi.
Ancora domenica, dopo la denuncia fatta dallo stesso Fortugno, sono intervenuti i carabinieri di Bezzecca e quelli della stazione di Civezzano, oltre ai vigili del fuoco di Fornace con il comandante Daniele Lorenzi, quelli del Corpo permanente di Trento e i tecnici della Protezione civile. Subito le cisterne sono state avvolte in teli neri per stabilizzarne il contenuto, mentre sacchi riempiti con sabbia sono stati posati in precauzionale contenimento sul lato verso il rio Silla.
Fra i primi a intervenire, anche il sindaco di Fornace, Mauro Stenico e l’assessore Matteo Colombini che sono tornati sul posto anche ieri per seguire le operazioni di bonifica. Tutto dopo che i tecnici dell’Appa (Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente) hanno eseguito i prelievi necessari per le necessarie analisi. Viene comunque confermato trattarsi di sostanze oleose con presenza di particelle volatili. Ora si cerca di classificarne la pericolosità.
Frattanto, con ordinanza straordinaria firmata dal sindaco Stenico, le cisterne hanno trovato momentaneo deposito su piazzale comunale in località «Dinar» che si trova verso Pian del Gac e la discarica del Maregiot.
«Il mio grazie va a quanti sono intervenuti con celerità e competenza, e soprattutto al sindaco di Fornace che ha mostrato interessamento e vicinanza» dice Fortugno. Per il sindaco Stenico «quanto accaduto, oltre a creare problemi al proprietario, mette a disagio anche il comune e la popolazione».