Matilda, nata tre mesi prima Pesava 800 grammi: sta bene
Doveva essere una vacanza rilassante tra Venezia e il Nord Italia, dopo un anno impegnativo e in attesa della nascita della loro prima figlia. Ma il viaggio è andato diversamente per i due giovani inglesi Jordan Wilson e Ashley Challoner perché la piccola Matilda Challoner ha deciso di nascere con 15 settimane di anticipo, e lo ha fatto proprio all’Ospedale Santa Chiara di Trento, dove è venuta al mondo lo scorso 3 dicembre, con un peso di 800 grammi.
Un piccolo regalo di Natale in anticipo per i neogenitori, che certamente non si aspettavano un parto prematuro in Italia, avvenuto alla 25esima settimana di gestazione. Ma anche un’incredibile storia di generosità, ovvero quella della raccolta fondi lanciata dalla nonna Helen Richardson per sostenere le spese della giovane coppia che si trova ancora in Italia per stare accanto alla piccola, e che ha già raccolto 3.598 sterline, nonché la mobilitazione di centinaia di sostenitori.
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Entrambi ventisettenni, lei studentessa di infermieristica presso la «University of East Anglia» a Norwich e lui lavoratore nello Yorkshire, i giovani avevano deciso di concedersi una vacanza dopo un anno pesante, in cui Jordan si era trasferito vicino al padre per aiutarlo dopo la morte della matrigna, vedendo così la compagna ancora impegnata negli studi solo due volte al mese.
«Abbiamo prenotato il viaggio a Venezia - ha spiegato Ashley a Eastern Daily Press - prima di sapere che ero incinta, ma dato che ero di sole 24 settimane potevo volare senza il consenso medico. Siamo partiti il 28 novembre, tutto andava bene ma una mattina mi sono svegliata e avevo delle perdite». Da lì la corsa in ospedale e il trasferimento verso il Santa Chiara di Trento dove, dopo 3 giorni di attesa, è venuta al mondo Matilda. Con i suoi 800 grammi di peso la piccola è stata subito affidata alle cure della Terapia Intensiva Neonatale presso la quale, come molti prematuri, ha avuto bisogno di supporti intensivi respiratori e di una trasfusione sanguinea. «Naturalmente ero sotto shock - ha proseguito la mamma - ma voglio pensare che il fatto di studiare infermieristica mi abbia aiutato a mantenere la calma. Ho pianto molto ma dò la colpa agli ormoni».
Oltre alla barriera linguistica, i genitori stanno tuttora facendo i conti con la costosa e lunga permanenza in Italia, nonostante l’affitto dell’appartamento vicino all’ospedale sia coperto dall’assicurazione. La maggior parte dei loro risparmi è stata usata infatti per comprare il corredo e le prime cose necessarie, mentre i soldi raccolti tramite il crowdfunding saranno impiegati per sopperire a tutte le necessità di un bimbo prematuro - quali culla, coperte, unità di sterilizzazione e monitor -, una volta rientrati a casa.
«Il sostegno che abbiamo ricevuto è stato enorme - ha commentato Ashley -, non solo dalla pagina GoFundMe (il sito della raccolta fondi, nda) ma anche da parte dei medici e degli infermieri: non avremmo potuto chiedere di meglio».
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Oggi Matilda pesa 1,3 kg, ha 31 settimane e tutto fa ben sperare che verso marzo potrà fare ritorno a casa. «La bimba ha una grande capacità di reazione ed è sempre più autonoma», ha commentato il dottor Massimo Soffiati, primario di Neonatologia. Una realtà, quella dei bambini prematuri nati prima della 29esima settimana con un peso inferiore al chilo e mezzo, che registra presso il Santa Chiara circa 50-55 casi l’anno, affrontati con cura e dedizione da tutto il dipartimento. Dedizione che si evince dai numerosi commenti positivi sul reparto nella pagina di crowdfunding di nonna Helen, che parlano della Neonatologia di Trento come una delle migliori in Italia.
«La percentuale maggiore dei nati prematuri ha un esito positivo, e i bimbi vivono una vita normale», ha commentato in conclusione il primario».
Senza dubbio quando sarà più grande Jordan e Ashley racconteranno alla piccola Matilda l’incredibile storia della sua nascita. Una storia fatta di sorpresa, speranza, solidarietà, e per sempre legata a Trento.