I ladri prendono di mira il Cinformi Scassinati i distributori automatici
Balordi in cerca di qualche soldo per tirare a campare, ma non si esclude che cercassero anche altro: i ladri che hanno colpito nella notte fra sabato e domenica alla sede del Cinformi hanno rovistato fra le carte. Il furto nello stabile di via Lunelli, a Trento nord, è stato scoperto ieri mattina dei responsabili di un’associazione: i distributori automatici delle bevande e delle merendine, vicino alla portineria del piano terra, erano stati scassinati. Subito è stato avvertito il responsabile di Cinformi, Pierluigi La Spada, mentre sul posto intervenivano le forze dell’ordine.
Gli agenti hanno scoperto che i ladri non si sono limitati a rubare le monete dalle macchinette, ma hanno provato ad entrare negli uffici del Cinformi posti su sei dei nove piani dell’edificio, riuscendo a rovistare negli uffici del secondo e del terzo, dove c’è l’amministrazione.
Si sono infilati nella palazzina dal secondo piano. Agevolati da una terrazza, hanno rotto una finestra passando dal retro. «Hanno poi provato ad andare al primo piano, come dimostrano i danni alla porta, ma non ci sono riusciti. Invece sono entrati al terzo - spiega La Spada - Non ci sono invece segni di scasso sulle porte degli altri piani». Hanno invece portato via tutte le monete dei distributori automatici, situati al piano terra. Il bottino non è ancora quantificabile, ma l’importo non dovrebbe essere alto.
«Le macchinette vengono svuotate tutti i giorni, dunque il ladro avrebbe portato via solo l’incasso di venerdì mattina, dato che nel pomeriggio gli uffici erano chiusi» evidenzia La Spada. Negli uffici in cui i ladri sono riusciti ad entrare regna il disordine. I malintenzionati hanno messo le mani ovunque, frugato nei cassetti, negli armadi, rovistando fra carte e faldoni. «Sì, hanno cercato nei cassetti. Non ci sa cosa volessero. Lunedì (domani, ndr) faremo il resoconto di ciò che manca» spiega il responsabile di Cinformi, che precisa che nel suo ufficio, pure «visitato» dai malintenzionati, non sembrerebbe mancare nulla. «Il computer portatile - precisa - non è stato neppure toccato».
Cosa cercavano, dunque, i ladri? Solo denaro o anche qualche documento? «Ci siamo confrontati con le forze dell’ordine: si presume che ad agire siano stati balordi alla ricerca solo di monete. Come in tutti gli uffici provinciali, abbiamo pratiche che riguardano procedure amministrative, contabili, copie di documenti delle persone in accoglienza. Ma, ribadisco, si tratta di copie cartacee: tutto il resto è informatizzato».
Gli uffici sono chiusi nel fine settimana, ma sabato La Spada è rimasto in ufficio fino al primo pomeriggio. Tutto era a posto, compresi i distributori automatici, quando è andato via; il furto è dunque avvenuto tra sabato sera e domenica mattina. All’interno dell’edificio non ci sarebbero sistemi di sicurezza in grado di dare una mano agli investigatori, che stanno cercando di approfondire l’accaduto.