Evade dai domiciliari In fuga d'amore: arrestato
L’amore, come è noto, aiuta a superare le difficoltà. Ma ci sono «ostacoli» che non è lecito oltrepassare: se si è agli arresti domiciliari, ad esempio, non è possibile uscire di casa.
L’amore, come è noto, aiuta a superare le difficoltà. Ma ci sono «ostacoli» che non è lecito oltrepassare: se si è agli arresti domiciliari, ad esempio, non è possibile uscire di casa. Neppure se si è innamorati e se si ha urgenza di incontrare il partner. Ne sa qualcosa un ventenne di Trento che sta scontando la pena nella sua abitazione grazie al braccialetto elettronico e che al controllo dei carabinieri non era presente in casa: è stato riacciuffato, portato in caserma per gli atti ed arrestato per evasione. Davanti al giudice Enrico Borrelli ieri mattina ha patteggiato otto mesi ed è tornato ai domiciliari senza alcuna deroga: la pena restrittiva non prevede incontri con l’anima gemella, né all’interno di casa, tanto meno all’esterno, mentre la possibilità di uscire - per gravi motivi - è solo su autorizzazione dell’autorità giudiziaria.
Se si indossa il braccialetto elettronico, a maggior ragione, rischiare non conviene. Era il tardo pomeriggio di lunedì quando la pattuglia del radiomobile è intervenuta a casa del giovane per verificare se fosse presente nell’abitazione. Era infatti arrivato l’allarme per evasione. Il braccialetto elettronico (duemila dispositivi diffusi in tutta Italia secondo le ultime stime) si applica alla caviglia: gli spostamenti della persona vengono monitorati a distanza attraverso una centralina installata nella stessa abitazione dell’arrestato. La «copertura» del segnale ha per confine le mura dall’appartamento; se il soggetto controllato esce dal perimetro, il contatto viene perso e scatta l’allarme alla centrale operativa delle forze dell’ordine. Con il braccialetto, insomma, è impensabile cercare di farla franca.
Negli ultimi giorni il ventenne innamorato ha iniziato a soffrire più per la lontananza dalla ragazza che per la pena che sta scontando. Lunedì, a pochi giorni da San Valentino, ha deciso di raggiungere l’amata che abita a pochi chilometri di distanza. Non appena ha varcato l’uscio per andarsene, alla centrale operativa dei carabinieri è scattato l’allarme evasione. Immediato l’intervento di una pattuglia per verificare ciò che stava accadendo ed escludere che si trattasse di un falso allarme dovuto al malfunzionamento del dispositivo. I carabinieri hanno bussato alla porta dell’abitazione, trovando la madre del giovane: ha ammesso di essere sola in casa e non ha potuto far altro che chiamare al cellulare il figlio spiegando la situazione. Il ragazzo si è precipitato nell’abitazione, dove ha trovato i carabinieri: è stato arrestato in flagranza di reato per evasione. Una brutta giornata per lui: dopo essere stato respinto dall’amata, si è ritrovato a passare la notte in una camera di sicurezza della caserma di via Barbacovi. È tornato a casa dopo l’udienza di ieri mattina: la bravata gli è costata un aumento dei giorni da trascorrere ai domiciliari.