«Baby-ladri» in azione Parapiglia in tabaccheria
Parapiglia nel primo pomeriggio in pieno centro a Trento, dove un gruppo di ragazzini ha tentato di mettere a segno un furto.
L’allarme è scattato in via Garibaldi, all’edicola gestita dalla famiglia Comper: in quattro si sono introdotti nel locale che si trova a due passi da piazza Pasi e dalla Torre civica e, mentre alcuni hanno tentato di distrarre i titolari, uno di loro è riuscito a spingersi oltre il bancone quel tanto che è bastato per mettere le mani su una stecca di sigarette, per poi fuggire a gambe levate.
Un tentativo, il loro, che è però fallito miseramente, grazie al grande senso civico mostrato da alcuni cittadini che, notando i giovani in fuga e richiamati dalle grida degli edicolanti, hanno subito capito quel che era successo, cercando di bloccare immediatmente i ragazzi. Obiettivo centrato pressoché immediatamente, almeno ai danni di uno dei quattro, che è stato acciuffato.
Nel frattempo, i titolari della rivendita del centro storico avevano già allertato le forze dell’ordine, con i carabinieri che sono stati allertati.
Di fronte alla minaccia di una denuncia, tuttavia, il ragazzo ha preferito approfittare della disponibilità degli edicolanti che a fronte del pagamento dellas stecca di sigarette rubata hanno acconsentito a non sporgere querela nei confronti del ragazzo.
Un episodio che si è concluso dunque rapidamente e senza strascichi, con la speranza - tuttavia - che l’accaduto abbia potuto far capire ai poco saggi protagonisti la gravità di quanto hanno commesso, senza che tutto possa essere frettolosamente archiviato con l’inappropriato termine di ragazzata.
Anche perché le scorribande di gruppi di ragazzi e ragazzini, anche nel capoluogo, sono purtroppo sempre più una costante. Episodi che molto spesso non fanno rumore ma che causano forti perdite ai commercianti, sempre più di frenquente alle prese con gruppi di malviventi in erba per i quali arraffare capi di abbigliamento o generi alimentari è un insulso divertimento, quando non una sfida e molto più raramente il frutto della volontà di fare propri articoli per i quali non si ha il denaro necessario.
Casi che, in determinate circostanze, sfociano anche in episodi di violenza, come era accaduto qualche mese fa sempre in pieno centro ai danni di una dipendente di Sportler che, messasi alle calcagna di un gruppo di ragazzini che si era allontanato con alcuni capi senza pagarli, aveva rimediato un pugno allo stomaco dal responsabile che era riuscito così a gudagnare la fuga.