Sciopero dipendenti Mediaworld Salari ridotti anche a Trento
Oggi i lavoratori di Mediaworld incrociano le braccia in tutta Italia. Lo sciopero è stato indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per protestare contro la chiusura di due negozi a Milano e Grosseto, il rischio esuberi per 130 lavoratori (Trento non è coinvolta) e il taglio ai salari, in particolare alle maggiorazioni domenicali, che riguarda anche i 36 dipendenti trentini. Dalle 9.30 alle 13 è in programma un presidio all’esterno del negozio di via Brennero.
La crisi, ricorda la Filcams trentina, era stata annunciata tre anni fa, quando Mediamarket (gruppo tedesco Metro a cui fa capo Mediaworld) aveva reso nota l’intenzione di tagliare mille posti di lavoro. Dopo un serrato confronto con i sindacati, si arrivò al contratto di solidarietà e alla riduzione a 130 degli esuberi. A fronte dei sacrifici di cui si sono fatti carico i lavoratori, l’azienda avrebbe dovuto portare avanti un piano di rilancio che è rimasto inattuato. Il bilancio 2017 si chiude con 17 milioni di euro di perdita.
Nelle scorse settimane Mediamarket si è ripresentata al tavolo annunciando la chiusura al 31 marzo dei punti vendita di Grosseto e Milano Stazione Centrale, la cessazione definitiva il 30 aprile del contratto di solidarietà, che non coinvolge Trento, con i conseguenti esuberi, il trasferimento della sede amministrativa di Curno a Verano Brianza con 500 lavoratori costretti al trasferimento obbligatorio e l’eliminazione, dal prossimo 1° maggio, della maggiorazione domenicale del 90%, riconoscendo il solo 30% previsto dal contratto nazionale di categoria.
Proposte inaccettabili per i sindacati. «I lavoratori vivono una situazione di grande incertezza sul loro futuro - sottolinea Alessandro Stella della Filcams - Si lavora sotto una continua pressione dei vertici su performance e rendimenti. I tagli del personale intanto non toccano il Trentino, ma non è abbastanza per stare sereni».