Scarpe «a ruba»: 3 arresti in 2 giorni
Insulti e sputi contro la commessa, poi il tentativo di scappare dal negozio con giubbini, maglie e pantaloni, presi in uno stand che si trova vicino all'uscita. Un ventenne nato in Marocco è accusato di resistenza a pubblico ufficiale e, in concorso con il complice 19enne, di tentata rapina per aver cercato di portare via dal punto vendita «Scarpe & Scarpe» di via Brennero merce del valore di circa 800 euro. Il violento episodio, che si è concluso con due arresti e un poliziotto finito al pronto soccorso, è accaduto mercoledì. Un secondo «colpo» è stato ieri pomeriggio: una 27enne trentina è stata fermata in flagranza per furto, mentre l'amica che era con lei - 21 anni - è riuscita a fuggire, ma è stata subito identificata.
Le due giovani protagoniste del «colpo» di ieri, che stavano portando via senza pagare alcune paia di scarpe per un totale di 300 euro di valore, sono state scoperte grazie al sistema antitaccheggio. Subito la responsabile del negozio ed un collega si sono messi all'inseguimento delle ladruncole, recuperando ben quattro tipi di calzature che le ragazze hanno seminato lungo la via di fuga. L'intervento immediato dei carabinieri ha permesso di fermare la 27enne, che è stata arrestata, mentre per l'amica è scattata la denunciata.
L'episodio più grave, che ha portato due ventenni in cella con l'accusa di rapina, è però quello accaduto mercoledì. I due giovani marocchini entrati nel negozio non erano volti sconosciuti ai commessi: altre volte erano stati notati aggirarsi nel reparto sport e la loro presenza combaciava con la successiva sparizione di scarpe di marca. Non sono mai stati colti in flagranza di reato e dunque non è stato possibile muovere una qualsiasi accusa nei loro confronti. I sospetti però c'erano e quanto, nel tardo pomeriggio di mercoledì, i due sono entrati nel negozio, i commessi li hanno tenuti d'occhio. «Mi sono avvicinata al giovane che vedevo più determinato - spiega la responsabile del punto vendita - Gli ho chiesto se avesse bisogno di qualcosa, lui mi ha risposto di no. Vedendo che lo seguivo mentre si aggirava nel reparto sport, si è scocciato e mi ha lanciato contro un cappellino che aveva preso dallo scaffale, poi mi ha insultata, mi ha detto "bastarda" e ha pronunciato qualche parola nella sua lingua, ad alta voce. Mi ha anche sputato addosso due volte».
Arrabbiato e forse pure alterato dall'alcol, il giovane si è diretto verso l'uscita. Con un gesto di stizza ha preso 3-4 giubbini, alcune magliette e dei pantaloni che erano sull'espositore e ha fatto per uscire. Si è trovato però la via di fuga sbarrata: una commessa, sentendo le urla in negozio, aveva chiuso le porte e chiamato la polizia. «Quando si è accorto che non poteva scappare, mi ha tirato contro i vestiti - spiega la responsabile del punto vendita - A quel punto, per paura di una sua reazione, abbiamo riaperto le porte. Fuori c'era la polizia che lo ha fermato». Non è stato semplice per gli agenti della questura bloccare il ventenne: ha tentato di fuggire scalciando e ferendo un agente (che è stato medicato al Santa Chiara e dimesso con prognosi di guarigione di tre giorni). L'altro giovane, che pure prima di fuggire aveva abbandonato in negozio la merce rubata, è stato bloccato da un poliziotto di quartiere.
Ieri mattina si è tenuta la direttissima. Il giudice ha convalidato gli arresti e ha rinviato a oggi il processo per permettere la partecipazione di un interprete.