Accusato di abbaiare, cane sotto sequestro Miro prelevato dai carabinieri. Ora è al canile
Accusato di abbaiare in modo molesto, Miro - un simpatico e mite pastore maremmano che fino a ieri scorrazzava libero nel suo giardino - è finito (per ora) al canile di Marco di Rovereto. L'animale è sotto sequestro preventivo per ordine della magistratura. A prelevare Miro dalla casa dove viveva spensierato con una famiglia di Roveré della Luna sono arrivati i carabinieri che, dando esecuzione al provvedimento giudiziario, hanno «scortato» il quadrupede fino a Rovereto dove rimarrà in attesa degli sviluppi giudiziari della vicenda. Chiunque abbia avuto un cane può immaginare quanto straziante sia stato il distacco per i proprietari per cui Miro non è solo un animale domestico ma un componente della famiglia allargata, fonte di inesauribile gioia e compagnia per la sua padrona 75enne. La donna infatti non si rassegna a perdere il suo cane: ha nominato due avvocati - Cecilia Venturini e Luigi Campone - decisa a riportare a casa il suo pastore maremmano.
Fino a ieri mattina Miro viveva in una casa bifamiliare in via Ronchi a Roveré della Luna. La strada sembrerebbe il posto ideale per avere un cane: villette e piccole palazzine sono separate dal verde in un contesto rurale. Non a caso i quadrupedi in zona abbondano. La casa di Miro alle spalle ha un tratto di campagna dove l'animale può correre libero. Talvolta, però, Miro - come quasi tutti i cani - abbaia. Nulla di molesto, sostengono i proprietari che di notte fanno entrare in casa Miro e dunque sarebbero i primi a non poter dormire se l'animale fosse davvero inarrestabile. Non così la pensa un vicino di casa secondo cui l'abbaiare di Miro disturba notte e giorno, raggiungendo un livello di decibel intollerabile. Per dare concretezza alle sue accuse il vicino ha ingaggiato un esperto in inquinamento acustico. Questi ha fatto delle registrazioni rilevando dei picchi di rumore. Secondo il vicino di casa è la prova schiacciante che il pastore maremmano disturba, ma per i legali della famiglia di Miro quelle registazioni non hanno alcun valore probatorio perché potrebbero aver immortalato il latrato di altri cani o il rumore di un mezzo a motore. Le lamentele contro l'esuberanza vocale di Miro pare provengano da una sola persona e non dall'intero vicinato, che anzi ieri si mostrava solidale con l'animale sotto sequestro preventivo.
Di certo il vicino si è dimostrato risoluto nel difendere la sua quiete: nei mesi scorsi contro la 75enne proprietaria di Miro sono partite ben due querele che hanno innescato altrettanti procedimenti penali. Secondo i legali della padrona del cane controlli e appostamenti fatti dai carabinieri non avrebbero rilevato particolari intemperanze da parte di Miro. Ma per la procura la proprietaria di Miro era colpevole di «disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone» e per questo ha chiesto e ottenuto dal giudice due decreti penali di condanna da 70 e 154 euro di multa. I legali della famiglia di Miro hanno fatto opposizione: il caso ora approderà davanti al giudice. Intanto però è arrivato, fulmine a ciel sereno, il sequestro preventivo dell'animale. «Per i miei assistiti - sottolinea l'avvocato Venturini - è stato un colpo molto duro perché Miro non è un oggetto, ma fa parte della famiglia».