«A New York e Honolulu con la 104» L'atto di accusa in 50 episodi contestati
New York, ma anche Parigi, Maldive e Honolulu, nelle Hawaii. Sono le mete dei viaggi che Luisa Zappini, l’ex dirigente della Centrale unica d’emergenza finita agli arresti domiciliari con l’accusa di truffa aggravata nei confronti della Provincia e peculato, avrebbe fatto nei giorni in cui - almeno in parte - risultava in permesso per assistere un familiare.
Un quadro ricostruito dagli investigatori della squadra mobile di Trento, coordinati dal pm Marco Gallina. Le accuse - che in questa fase sono tutte da dimostrare - sono contenute nell’ordinanza firmata dalla giudice Claudia Miori. Contestazioni che vengono respinte con forza dalla dirigente, assistita dall’avvocato Nicola Stolfi, decisa a dimostrare che errori o sviste possono esserci state, ma certo non la volontà di truffare piazza Dante. Nelle trentuno pagine del provvedimento vengono riportati cinquanta episodi: 28 sono relativi alle presunte truffe e 22 a casi di peculato, che invece si riferiscono all’utilizzo dell’automobile di servizio, la Fiat Bravo della Cue, per scopi personali.
Le vacanze all’estero.
Tra gli episodi di truffa aggravata contestati alcuni si riferiscono al presunto utilizzo improprio dei permessi di cura previsti dalla legge 104; in altri casi, pure risultando in servizio o in missione, Zappini si sarebbe trovata invece altrove.
Per quanto riguarda i permessi di cura in totale si tratterebbe di una quindicina di giorni in 5 anni usati in modo improprio (dal 2013 ad inizio 2018). Il primo caso risale al 2013 e riguarda un Capodanno a New York : il 30 e 31 dicembre Zappini sarebbe però risultata in permesso.
Non solo. Sempre secondo quanto ricostruito dalla polizia, il 2 e 3 gennaio 2014 la dirigente sarebbe risultata al lavoro pure essendo Oltreoceano. C’è poi il «famoso» viaggio alle Maldive, già oggetto di una interrogazione del consigliere Filippo Degasperi, del M5 Stelle, che ha poi dato via all’indagine: il 23, 24 e 25 febbraio e i giorni 2 e 3 marzo 2015 la dirigente sarebbe risultata in permesso.
Il 10 e 11 settembre 2015, invece, Zappini si sarebbe trovata a Parigi . Anche in questo caso il caso era stato sollevato da Degasperi, ma la Zappini sostiene di non avere mai fatto quel viaggio e di essersi invece recata a Roma per lavoro.
Una missione che per l’accusa avrebbe però impiegato la dirigente solo per un giorno. Il suo nome, infatti,comparirebbe nell’elenco passeggeri in partenza per Parigi e la macchina sarebbe rimasta parcheggiata per tre giorni a Verona. Tra gli episodi contestati c’è poi un giorno a febbraio 2016, il 15, in cui risultava in permesso ma per gli investigatori era invece in Valle d’Aosta.
A giugno 2016 - il 16 e 17 - altri due giorni «incriminati» in cui la dirigente sarebbe stata in Francia , mentre il 20 giugno, la cella telefonica, l’avrebbe collocata in Spagna e non ad accudire il famigliare. Altri due giorni di presunto uso illegittimo del permesso sono fissati invece il 30 e 31 agosto 2017: Zappini, infatti, si sarebbe trovata a Honolulu , nelle Hawaii. Un altro episodio citato nel capo d’accusa risale invece al 27 novembre 2017, quando la funzionaria ha presieduto il collegio Ipavsi per le elezioni, pure risultando in permesso.
Missioni e presenza sul lavoro.
Per quanto riguarda le ipotesi di truffa dell’accusa altre si riferiscono anche a presunte missioni indicate dalla dirigente ma non effettuate. In un caso, per esempio, la dirigente avrebbe detto di essere stata in missione presso il Ministero della salute, presentando anche la relativa richiesta di rimborso, ma per l’accusa si trovava invece in Valle d’Aosta.
Il 7 settembre 2017, invece, avrebbe indicato una missione a Venezia, ma invece non si sarebbe mossa da Trento, mentre il 7 novembre si sarebbe fatta rimborsare una missione a Roma, ma non sarebbe andata oltre Milano.
L’auto della Cue: i viaggi.
Un altro capitolo riguarda i presunti episodi di peculato per avere usato l’auto di servizio per scopi privati. I 22 casi contestati a Luisa Zappini riguardano viaggi fatti a Rabbi, Verona, Brescia, Milano, Padova e Bergamo, in alcuni casi per raggiungere l’aeroporto.
C’è poi il caso di Riva, il 19 gennaio scorso, denunciato da Degasperi: la Fiat Bravo della Cue sarebbe stata usata per svolgere un incarico di docenza.
Dal Telepass ai biglietti aerei.
Luisa Zappini, secondo l’accusa, pure risultando in permesso di cura, in alcuni casi si sarebbe trovata fuori città. In altri, pure apparendo in servizio, sarebbe stata invece fuori sede.
A «parlare» sarebbero le tracce telefoniche e i documenti raccolti dagli investigatori della squadra mobile, che hanno ricostruito gli spostamenti della dirigente incrociando i dati di Telepass, celle telefoniche dei cellulari di servizio e rifornimenti di carburante, con il quadro delle presenze registrate dal badge di identificazione o i passaggi dell’auto o le missioni di servizio. Ma agli atti ci sono anche biglietti aerei, email e dati emersi dal passaporto.