Caso Zappini, nessun controllo «È un compito dei dirigenti»

Dopo l’arresto di Luisa Zappini, dirigente della Centrale unica per l’emergenza con l’accusa di aver usato impropriamente i permessi per assistere i parenti malati in base a quanto previsto dalla legge 104, il consigliere provinciale Filippo Degasperi (M5S) ha presentato ieri mattina in una interrogazione a risposta immediata per chiedere se la Provincia effettua controlli su dirigenti e dipendenti in generale per sapere come vengono usati questi permetti. L’assessore Mauro Gilmozzi ha risposto - a nome del presidente Rossi che non c’era - che per i permessi 104 l’ordinamento non comporta controlli sui dipendenti come avviene invece per le assenze per malattia da parte dei medici fiscali dell’Azienda sanitaria.

«Sono i dirigenti - ha detto Gilmozzi - a dover svolgere questa funzione. L’amministrazione provinciale ha quindi poteri molto limitati e deve rimettersi all’attività della polizia giudiziaria». Nel caso finito sotto inchiesta, dunque, sarebbe stata la stessa Zappini a dover controllare se stessa.


Nella risposta all’interrogazione l’assessore si è limitato a dire che «in ogni caso nel 2017 ai dipendenti provinciali sono state ricordate con una nota le corrette modalità di utilizzo dei permessi previsti dalla 104».

Anche sull’utilizzo improprio dell’auto di servizio del Cue, anche questo oggetto di indagine giudiziaria a carico di Zappini, la responsabilità sulla regolarità era del dirigente del Cue quindi della dirigente sotto indagine.

Insomma, non esiste un sistema di controllo interno sui dirigenti e la Provincia è in attesa dell’esito delle verifiche in corso da parte delle autorità inquirenti sia sull’utilizzo dell’auto di servizio che dei permessi per assistere i familiari. Solo ieri il presidente Ugo Rossi ha anche risposto a due interrogazioni del gennaio scorso con cui sempre Degasperi chiedeva se l’amministrazione provinciale era al corrente che Zappini aveva usato l’auto del Cue per andare a tenere una lezione a Riva all’Opera «Barelli».

Rossi ha risposto che sull’utilizzo della vettura sono in corso indagini da parte dell’autorità giudiziaria e dunque se ne attende l’esito. La Provincia non era al corrente di nulla.

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