Lavori di pulizia vani in San Pietro Ancora graffiti: «vincono» inciviltà e scarso rispetto
Nemmeno dieci giorni. Non è durato nemmeno una decina di giorni il rinnovato «candore» delle pareti della chiesa di San Pietro, tra l'omonima via e piazzetta Anfiteatro. Nei giorni scorsi, ignoti vandali - dopo che a marzo perfino la facciata della chiesa era stata imbrattata - hanno nuovamente deciso di utilizzare i muri dell'unico esempio di architettura religiosa gotica della città per scatenare la loro cratività o dare sfogo ai loro pensieri.
È stato così vanificato - o comunque reso meno efficace - il lavoro svolto appena il 6 aprile scorso dal personale di una ditta specializzata che, su incarico dell'amministrazione comunale, era entrato in azione per effettuare la pulizia della chiesa e di altre superfici di piazzetta Anfiteatro dagli imbrattamenti e dalla scritte oscene. Il personale della ditta aveva proceduto a rimuovere le scritte con gli speciali getti: era stato il primo concreto frutto dell'accordo sottoscritto dal Comune di Trento con la Soprintendenza dei Beni culturali e la Curia per accelerare la rimozione degli imbrattamenti dagli edifici storici - religiosi e non - del centro storico cittadino.
Purtroppo l'inciviltà e l'assenza di qualunque minimo rispetto per i beni ed i patrimoni che dovrebbero stare a cuore a tutti, riesce sempre a farsi largo tra i buoni propositi e la buona volontà di chi gestisce la cosa pubblica e sarà necessario procedere dunque a nuovi interventi, che comporteranno nuovi esborsi da parte delle casse pubbliche, senza contare i danni che continui interventi di pulizia potrebbero arrecare a strutture e architetture datate e delicate come quelle degli edifici di pregio del centro cittadino.
Se infatti, nel caso ad esempio dei murales con cui sono stati decorati alcuni dei sottopassi cittadini, si è ovviato all'incontenibile maleducazione di taluni soggetti, dotando le opere di vernici protettive e lavabili, certo non è possibile procedere allo stesso modo per pareti, arredi, sculture e decorazioni che hanno alle spalle secoli di esistenza: queste realtà sono in balia del senso civico di ognuno ed è triste, prima ancora che grave, notare come vi sia sempre chi non ne capisca il valore e la delicatezza.
Secondo le statistiche elaborate proprio dal Comune di Trento, tra il 2016 ed il 2017 gli interventi di rimozione di scritte e graffiti sono stati poco meno di una cinquantina. Interventi, come detto, spesso costosi e delicati anche soltanto da pianificare, proprio per le superfici sulle quali le ditte specializzate sono chiamate ad intervenire.