Rossi annuncia una Provincia più flessibile Uffici aperti via Skype nel week end
Supera quota 400 il numero dei dipendenti provinciali che ha scelto il telelavoro (o smart working), con un trend che continua a crescere anche all’inizio dell’anno in corso. A fine 2017 si era arrivati a quota 413, mentre a fine gennaio il loro numero era salito a 424. E, come ha spiegato il governatore della Provincia Ugo Rossi ieri presentando il Festival dell’Economia per il 2018, ora si prospetta una novità che, per la pubblica amministrazione e i cittadini, sarebbe una piccola rivoluzione. La possibilità per i lavoratori che aderiranno di lavorare sabato o domenica, prendendo come giornata libera un giorno infrasettimanale.
«Le idee e i confronti che ci sono stati finora al Festival ci permettono di trarre spunto per sbagliare meno nella nostra attività» ha spiegato Rossi in relazione all’edizione che si occupa del rapporto tra la nuova informatica e l’occupazione presentata ieri a Roma. «Perché coniugare lavoro e tecnologia porta con sè tante preoccupazioni per la qualità e quantità dell’occupazione, ma anche tante possibilità per il territorio, come noi stiamo facendo con lo smart working per aumentare la qualità della vita dei nostri collaboratori e ampliare la gamma dei servizi dell’amministrazione provinciale».
E, ha aggiunto, «vogliamo essere vicini ai cittadini anche sabato e domenica con lavoratori che via skype danno informazioni a chi chiama per chiedere delle delucidazioni».
In queste settimane, spiega Rossi, ci sarà una verifica della fattibilità organizzativa della novità e poi verrà proposta a coloro che già hanno aderito al telelavoro o a coloro che lo faranno successivamente. Se l’operazione andrà in porto allora la possibilità di avere delle informazioni anche sabato e domneica rispetto ad alcuni dei servizi più richiesti o più importanti per la popolazione potrà diventare realtà.
Possibili candidati per la rivoluzione del fine settimana in Provincia sono, per ora, i 424 che hanno aderito a forme di telelavoro. Sui 413 di fine 2017 la Provincia aveva effettuato un’analisi che era sfociata nei seguenti risultati. Il primo riguarda il fatto che dei 413 posti considerati 183 erano relativi a lavoro a distanza domiciliare, 78 al lavoro mobile, 101 al lavoro a distanza da telecento e 51 a lavoro agile. Per i 183 l’attività lavorativa è svolta per alcune giornate a settimana a casa. In particolare sono previste giornate di rientro in sede, fasce di presenza obbligatoria all’interno di una flessibilità oraria giornaliera tra le 7.30 e le 21.
In ogni caso è stato calcolato il numero di alberi equivalenti ossia il numero di alberi necessari per assorbire il totale di CO2 che sarebbe stata emessa se i dipendenti non fossero in telelavoro. La riduzione del pendolarismo ha portato a una minore emissione di oltre 200.000 kg di C02 pari a 1.700 alberi equivalenti. Il risparmio per le casse pubbliche è stato pari a 140.000 euro tra minori straordinari e buoni pasto. Per il lavoratore ci sono meno assenze e un risparmio di 11 ore al mese di mancati trasferimenti.