Nuovo Prg «partecipato», pochi accessi, è un flop
Un mese di partecipazione online alla costruzione del nuovo Prg di Trento: un flop se si guardano i numeri della piattaforma FuturaTrento aperta dal 28 marzo al 27 aprile. Ma comunque «un successo», per il coordinatore scientifico del tavolo di lavoro del Prg, il professor Mosè Ricci , stante l’inedita modalità di coinvolgimento dei cittadini sperimentata. Ad ogni modo, FuturaTrento, pur in forme diverse, continuerà a funzionare. E così il laboratorio Trento Lab, aperto per un mese due pomeriggi alla settimana presso gli spazi dell’ex Apt di via Roma. Ma in questo caso è da definire come, con quali modalità e quale personale, e pure dove, perché è stato scoperto che in quegli uffici c’è una concentrazione di radon (gas nocivo) che supera i limiti di legge.
La piattaforma disertata.
Per il Prg, la piattaforma riprende il documento approvato dal Consiglio comunale, che indica le sfide, gli obiettivi, le strategie. Per «Eco Trento», ad esempio, i cittadini erano chiamati a dire la loro su obiettivi come lo stop al consumo di territorio, sul coordinamento delle destinazione urbanistiche con i temi ambientali, sulla tutela del territorio aperto. Pochi i contributi arrivati, otto in tutto: tre dell’architetto-urbanista Beppo Toffolon , due di Federico Zappini , uno a testa di Massimo Corradini , Mattia Palazzo e Federico Sangati . Per la sfida «Trento accogliente», due contributi: di Michela Bonafini sulla riqualificazione e rigenerazione urbana attraverso residenze solidali e il co-housing, e, ancora, di Federico Sangati sul recupero del patrimonio edilizio esistente.
Sulla sfida «Trento accessibile», sette interventi, tra cui, ancora, Toffolon. Su «Smart Trento», due soli contributi, di Mattia Palazzo, uno sulla semplificazione dei meccanismi dello strumento urbanistico. Sulla sfida «Bella Trento», due interventi, ancora, di Toffolon. Sull’ultima sfida, gli «Obiettivi trasversali», di nuovo il doppio intervento di Toffolon, quello di Mauro Corazza e due, di Andrea Rossi e Mario Canovi , sul collegamento funiviario con il Monte Bondone, da far rientrare nell’«Agenda strategica» del Prg.
«Ma è stato un successo».
Sono numeri obiettivamente ridotti, ma il professor Ricci esprime soddisfazione: «Non è un fallimento, ma un successo, perché la piattaforma è un esperimento di condivisione diretta, uno strumento difficile, da conoscere e di cui i cittadini devono fidarsi. Chi interviene deve dichiararsi. E chi ha da difendere interessi personali, preferisce altre forme non pubbliche». Per Ricci, è la «dimensione così sperimentale dello strumento per far dialogare i cittadini sul piano» a spiegare la ridotta partecipazione. Il docente di UniTn assicura che ogni contributo fornito sarà preso in considerazione e che FuturaTrento continuerà ad operare: «Dobbiamo trovare solo nuove modalità, più aperte, in modo che i cittadini possano avanzare richieste, fare proposte, criticare. Stiamo aprendo lo scrigno del Prg, che nelle città è sempre stato un laboratorio nascosto».
Contributi anche su carta.
«I contributi» aggiunge l’architetto Giuliano Stelzer , il dirigente coordinatore del nuovo Prg «non sono pochi. Ne sono arrivati circa 150, molti su carta. C’è stato infatti uno spartiacque: sulla piattaforma, i contributi di carattere più generale, per le vie tradizionali quelli di tipo personale, legati a piani attuativi o richieste di stralcio. La mia idea è che ora la piattaforma venga utilizzata per affrontare temi più specifici del nuovo Prg».