Nascite, nel 2018 un vero e proprio crollo Fino a marzo solo 960 bimbi: probabile un record negativo
Se le proiezioni saranno confermate, nel 2018 i nati in Trentino potrebbero essere meno di 4 mila, un record negativo storico. Nei primi tre mesi del 2018, infatti, i nuovi nati sono stati infatti appena 960. Il dato è stato fornito ieri dal direttore generale Paolo Bordon e fa ancora più impressione se confrontato con i numeri di appena otto anni fa quando i nati superavano quota 5 mila.
Di contro, se guardiamo gli anziani, gli ultra 85 anni sono aumentati del 370% dal 1980 a oggi e gli ultra 64enni del 70%. Il risultato è che i casi di demenza sono circa 8 mila (200 in più all’anno) con l’Alzheimer che sembra farla da padrone (tra il 54% e il 60%) e gli anziani non autosufficienti 17.500, dei quali solo la metà sono presi in carico dal sistema mentre il rimanente 50% non è monitorato dal sistema.
Per far fronte ai nuovi bisogni sembra che un cambio di rotta sia assolutamente necessario. Tra le soluzioni c’è l’alleanza con Bolzano. L’assessore altoatesino Marta Stocker ha spiegato come le due Province oggi abbiano bisogno l’una dell’altra per garantire qualità e sicurezza considerato che singolarmente il bacino d’utenza sarebbe troppo piccolo per alcune spcialità. L’esempio è quello del servizio interprovinciale di Neuroradiologia e del primo primario «comune» recentemente ufficializzato. Se dunque sul fronte dell’attività ospedaliera si punta ad alzare il livello di qualità creando sinergie con l’Alto Adige, per favorire il principio dell’equità delle cure sul territorio si punta a breve a siglare l’accordo con i medici di medicina generale per creare nuove Aft e Uccp, ad estendere il modello delle cure intermedie realizzato in via sperimentale a Trento presso la Apsp de Tschiderer e infine a creare una rete di cure palliative pediatriche efficiente su tutto il territorio.
Il tutto considerando anche quanto già in salute si sta investendo. Secondo i dati forniti dall’assessore Luca Zeni la spesa sanitaria della Provincia (dati preconsultivo 2017 al 30 settembre) è di 1.268 milioni di cui 440 milioni per il costo del personale, 158 milioni per prestazioni socio sanitarie, 272 milioni per prestazioni convenzionate (64 milioni per la spesa farmaceutica, 59 milioni medicina di base, 57 milioni ospedaliera convenzionata e 21 milioni specialistica convenzionata).
Per quanto riguarda i dati sul personale dell’Apss, si parla di 7.500 dipendenti di cui 2.739 infermieri e ostetriche, 1.118 medici, 1.088 operatori socio-sanitari, 873 amministrativi, 690 tecnici non sanitari e 591 tecnici sanitari.