Il cane sporca, danni morali al vicino di casa
Una buona dose di inciviltà costa cara al proprietario di un cane. L'uomo è finito a processo con le accuse di minacce e percosse. Ora dovrà risarcire la parte lesa, che aveva osato protestare dopo aver trovato sul balcone, a più riprese, gli escrementi del cane del vicino. Il conto finale è salato: 500 euro a titolo di danni morali, 1.250 euro alla controparte per spese di costituzione di parte civile oltre ai 1.000 euro di condanna stabilita dal giudice di pace di Pergine. In totale sono quasi 3.000 euro a cui si aggiungono le spese legali che l'imputato ha dovuto sostenere per difendersi in giudizio.
La vicenda risale al 3 novembre del 2016. «Per l'ennesima volta ho trovato degli escrementi, che ritengo essere di un cane, provenienti dal terrazzo sovrastante ove abita l'imputato - ha dichiarato in aula la parte civile - Trattandosi dell'ennesimo episodio, mia moglie e mia figlia si sono recate dallo stesso per chiedere ragione. Sono quindi stato attirato da urla e mi sono recato anch'io presso l'abitazione dello stesso». Il vicino pare abbia reagito male. Lungi dal chiedere scusa, ha ricoperto di insulti e improperi il vicino di casa. «A quel punto il (omissis) si avvicinava a me in modo aggressivo, appoggiandosi con il suo naso al mio, apostrofandomi con epiteti del tipo: Che cazzo vuoi? Il cane è mio... Brutto stronzo coglione, sferrandomi un calcio nel sedere e aggiungendo che se mi fossi presentato ancora mi avrebbe fatto assaggiare il bastone che teneva in mano». Racconto evidentemente ritenuto credibile dal giudice che ha condannato il vicino incivile per il reato di minacce, assolvendo invece l'imputato dall'accusa di percosse.