Decreto flussi, in Trentino ok a ingresso per 1.500 persone
Sono 1.500 le quote riservate al Trentino nell’ambito del decreto flussi 2018 per l’ingresso di lavoratori non comunitari per svolgere lavoro stagionale nel settore agricolo e turistico-alberghiero. Altre 100 quote sono destinate all’ingresso per lavoro stagionale pluriennale.
Secondo i dati forniti dall’Ufficio mercato del lavoro del Servizio lavoro della Provincia autonoma di Trento, al 26 luglio 2018 sono arrivate 1.392 domande di autorizzazione al lavoro stagionale per cittadini non comunitari. I settori che richiedono maggiormente manodopera straniera dai paesi non Ue sono la raccolta delle mele e dell’uva - dove si registrano 590 domande di nulla osta al lavoro - e l’agricoltura, con 483 domande. Segue il settore turistico - alberghiero estivo con 313 domande di lavoratori stagionali non comunitari presentate sinora.
Sono pervenute a ieri richieste di nulla osta al lavoro stagionale per 404 cittadini albanesi, 263 serbi, 196 moldavi, 103 macedoni, 108 indiani, 99 ucraini, 68 bosniaci, 55 marocchini, 23 pakistani e 19 kosovari. Sotto quota 10 vi sono le richieste per cittadini provenienti da Algeria, Bielorussia, Egitto, Etiopia, Nigeria, Sri Lanka e Tunisia.
Le richieste di nulla osta pluriennale stagionale pervenute sono 10, di cui una per l’agricoltura e 9 per il settore turistico alberghiero estivo per cittadini originari di Albania, Bosnia Erzegovina, Repubblica Moldova e Serbia.
Le pratiche per l’ingresso, per la richiesta di permesso di soggiorno e per l’assunzione di lavoratori stagionali non comunitari in Trentino vengono evase dall’Ufficio mercato del lavoro del Servizio Lavoro della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con il Cinformi, la Questura di Trento, Poste italiane e le associazioni di categoria.
Le domande per il nulla osta al lavoro stagionale per i cittadini non comunitari, fino a esaurimento quote, possono essere presentate fino al 31 dicembre 2018.
A livello nazionale il decreto flussi 2018 prevede per lavoro subordinato stagionale 18.000 ingressi di cittadini non comunitari residenti all’estero, da ripartire tra le regioni e le province autonome a cura del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. La quota riguarda lavoratori subordinati stagionali non comunitari cittadini di: Albania, Algeria, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina.