Stroncato da un malore Addio al poliziotto Stofella
È morto all'improvviso, a tre mesi di distanza dalla moglie. Mauro Stofella, 54 anni di Trento, sovrintendente della polizia di stato da anni in servizio a Novara, si è sentito male venerdì sul lavoro: era al telefono con un collega, è crollato e a nulla sono valsi i tentativi di rianimazione dei poliziotti e del personale del 118. Lascia i figli Nicola e Andrea, di 29 e 24 anni, con i quali condivideva la passione per il rugby.
Nato e cresciuto a Trento, Mauro Stofella aveva iniziato la sua carriera alla scuola di polizia di Bolzano. Faceva il pendolare, aveva deciso in quegli anni di rimanere a vivere in via Ghiaie a Trento con la moglie Martina, piemontese. Dopo la nascita del secondo figlio, la decisione di trasferirsi a Novara, per permettere alla moglie di essere più vicina ai genitori. Il legame con il Trentino non è mai stato reciso. In città vivono la mamma Liliana e la sorella Lorenza, che si sono precipitate a Novara non appena avvisate dell'accaduto.
Mauro Stofella venerdì mattina era al lavoro. Da un paio d'anni era nel servizio amministrativo dopo una vita nella Digos e come responsabile delle trasferte dei tifosi. Verso mezzogiorno, la tragedia: il sovrintendente è stato colto da un malore improvviso. Un infarto. Immediati i tentativi di rianimazione. Alla caserma Bracci della polizia stradale di Novara sono arrivate due ambulanze. Stofella, in condizioni disperate, è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale, dove è spirato. Ieri si sarebbe dovuto giocare il «memorial» di rugby in ricordo della moglie Martina, mancata lo scorso 10 giugno per un male incurabile. Il torneo, che prevedeva l'arrivo di squadre femminili da Lombardia, Liguria, Veneto e Piemonte, è stato sospeso. La donna per anni era stata segretaria della Probiotical Amatori Rugby Novara, incarico che Mauro Stofella ha ricoperto quando la moglie era malata e che si aggiungeva all'impegno ultraventennale nella dirigenza. Nella stessa società di rugby giocano i figli Nicola e Andrea.
Stofella era un appassionato di sport. Di calcio, soprattutto: è stato co-fondatore del gruppo Ultras Trento nei primi anni Ottanta, ma era l'Hellas Verona la sua squadra del cuore. «Ricordo gli striscioni del Trento in garage, quando era un ragazzino - racconta la sorella - La sua passione per lo sport l'ha tramandata anche ai figli. Poi è arrivata l'Hellas. Era un super tifoso. Si era tatuato sul collo il nome della squadra. Oggi (ieri per chi legge, ndr) il figlio più giovane, Andrea, è andato in ufficio a ritirare le sue cose: ha trovato un portamatite con i colori gialloblu. Mauro quando si è trasferito a Novara è stato subito coinvolto nella dirigenza della squadra locale di rugby». «Un grande uomo di cuore che si è sempre prodigato per tutti noi» è il ricordo pubblicato sulla pagina Facebook dell'Amatori Rugby Novara.
Mauro viveva per la sua famiglia, amava il suo lavoro e lo sport. Ha seguito giorno per giorno la moglie nella lunga malattia che l'ha portata, nel giugno scorso, a chiudere gli occhi per sempre. La scomparsa della sua compagna di una vita ha rappresentato per lui e per i figli un durissimo colpo. A tre mesi di distanza il suo cuore non ha retto. «Prima se ne è andata lei, Mauro l'ha seguita» aggiunge con commozione la sorella. La data del funerale non è stata ancora fissata. Nelle intenzioni della famiglia potrà essere martedì o mercoledì, non appena arriverà il nulla osta alla sepoltura. La mesta cerimonia verrà celebrata a Novara.