«Stop obbligatorio, bus in ritardo» trasporti Le accuse della Uil. Trentino Trasporti: «No, colpa dell'inizio scuole»
Dieci minuti di ritardo sulla linea 10, 22 sulla linea 3, 19 sulla 3, ben 27 minuti in più rispetto alla tabella di marcia sulla linea 8. I dati sono stati registrati tra il 20 ed il 23 settembre. «Sono prove raccolte in diversi giorni e un po' a tutte le ore, anche senza eccezionali eventi metereologici o incidenti vari, solo quello che succede di prassi» evidenzia il segretario Uiltrasporti del Trentino Nicola Petrolli. «Con l'introduzione della bigliettazione a bordo (prevista dal contratto Nazionale) e l'applicazione della direttiva (venuta dai piani alti dell'azienda, o direttamente dalla Provincia?) che obbliga l'autista a fermarsi a tutte le fermate a prescindere dalla presenza di utenti, siamo incorsi in un netto peggioramento - evidenzia il sindacalista - Peggiora il servizio per l'utenza, e peggiora la qualità della vita dell'autista su cui gravano responsabilità e complicazioni legate ai passeggeri, ai biglietti e alle fermate, oltre che al traffico urbano». Petrolli auspica un aumento delle corsie preferenziali ed evidenzia che «a causa dell'ottusa pensata dello stop obbligatorio alle fermate (anche senza segnalazioni di sorta da parte degli utenti), l'autista non trova il tempo per fare il capolinea e si deve sorbire tre o quattro ore consecutive di guida».
Situazione fuori controllo? Assolutamente no per il direttore generale di Trentino trasporti esercizio Mauro Allocca, che evidenzia come all'avvio di ogni anno scolastico sulle strade ci sia un maggiore caos. «Trascorso il primo mese abbiamo già un miglioramento dei tempi di percorrenza. Se ci sarà da modificare qualche corsa, lo si farà - prosegue Allocca - Tutto è in movimento e quello che avviene ad inizio anno scolastico non è detto che prosegua per tutto l'anno». L'introduzione dell'obbligo di fermata da parte dell'autista, secondo Trentino Trasporti, non dovrebbe portare a ritardi cronici sulle linee. «Nelle ore di punta, laddove sono presenti più persone in attesa di corse diverse, gli autisti si sono sempre fermati, anche quando c'era l'obbligo da parte dell'utente di alzare la mano - spiega il direttore generale - Nelle ore non di punta, dato che i tempi di percorrenza sono medi, capita che l'autista debba rallentare: il traffico non c'è e rischierebbe di passare prima alle fermate».