Via libera dalla Provincia: riparte la gara per la realizzazione del nuovo ospedale
Si riaprono i giochi per il Not. A poche settimane dal voto del 21 ottobre, e quindi dalla fine della legislatura, la Provincia ha dato il via libera alla gara per la realizzazione del nuovo ospedale trentino, come peraltro disposto dalla sentenza del Consiglio di Stato.
La sentenza del febbraio scorso aveva chiarito che, per evitare di incorrere in nuovi contenziosi, la Provincia di Trento avrebbe dovuto rinnovare la gara per il Not, «sempre nella forma della finanza di progetto». E la gara dovrà «essere ripresa dalla fase di presentazione delle offerte». Insomma, i quattro raggruppamenti che avevano partecipato alla gara originaria - che avevano come capogruppo Cmb scarl, Pizzarotti & C spa, Impregilo spa e Impresa di Costruzione ing.
e Mantovani spa - non hanno alcun diritto ad essere risarciti, ma hanno invece il diritto di continuare a partecipare alla gara.
Al Consiglio di Stato, la Provincia si era rivolta chiedendo chiarimenti in ordine alla modalità con cui avrebbe dovuto ottemperare alla citata sentenza del 2014 con cui il giudice amministrativo aveva dichiarato illegittima la composizione della commissione giudicatrice e indicato che la Provincia avrebbe potuto «procedere alla rinnovazione della gara a partire dalla fase di presentazione delle offerte».
Com’è noto, sulla base di quella sentenza, la Provincia, con determinazione del 16 giugno 2016, aveva revocato la gara, bandendone un’altra per il «Pst» (Polo ospedaliero trentino), rivedendo il progetto e, soprattutto, rinunciando alla finanza di progetto.
Una revoca contestata da Cmb e Salini-Impregilo a cui il Consiglio di Stato (con sentenze del 25 e 29 settembre 2017) ha dato ragione, annullandola, costringendo la Provincia, nel Monopoli del nuovo ospedale, a ritornare alla casella di partenza. La scelta, inevitabile, è stata quella di chiedere «chiarimenti», per capire come ottemperare alla sentenza del 2014 ed evitare ulteriori inciampi giudiziari per la grande opera da 300 milioni di euro.