Fugatti «licenzia» Boeri da direttore del Festival
Tempi duri per Tito Boeri. L’economista oltre che essere presidente dell’Inps è fin dall’inizio Direttore scientifico del Festival dell’Economia di Trento, ma in entrambi i ruoli è al centro del mirino della Lega, che proprio non lo digerisce.
A Roma qualche giorno fa il vice premier leghista Matteo Salvini lo ha apertamente invitato a dimettersi in risposta ai dubbi del presidente dell’Istituto di previdenza sociale sulla sostenibilità della riforma delle pensioni. Ieri Maurizio Fugatti, candidato alla presidenza della Provincia, ha chiaramente detto di essere pronto, se eletto governatore, a «licenziarlo» dal Festival.
Lo ha fatto durante una tribuna elettorale trasmessa dopo il Tg Regionale dela Rai. Sollecitato da una domanda del direttore dell’Adige, Pierangelo Giovanetti, il candidato leghista ha risposto: «Boeri è un tema di discussione. Vedremo ma non diamo garanzia sul fatto che rimanga». Fugatti ha ammesso che in passato sul festival dell’Economia come manifestazione la Lega aveva sollevato più di un dubbio ma ha anche aggiunto che ormai, dopo 13 edizioni di successo, è diventata una risorsa per il territorio che non si può liquidare a cuor leggero. «Chiaro - sostiene - che non si può essere troppo politicizzati e in passato sul palco ci sono state passerelle di parte». E siccome la Lega considera l’attuale direttore scientifico di parte ecco perché il suo destino appare segnato.
Ma il siluramento di Boeri, ammesso che Fugatti vinca le elezioni, non potrà essere immediato e non sarà così semplice. La sua nomina o eventuale destituzione spetta infatti a un comitato editoriale di cui fanno parte oltre all’economista anche l’Università con il rettore Paolo Collini, il direttore della scuola di Studi internazionali Andrea Fracasso e Innocenzo Cipolletta, che ha appena concluso il mandato da presidente dell’Ateneo ma rimane del comitato; il quinto membro del comitato è l’editore Giuseppe Laterza, titolare della casa editrice da sempre partner del Festival e che nel giugno scorso ha firmato una convenzione per esserlo anche nelle prossime tre edizioni.
La convenzione è stata sottoscritta con il Comitato promotore, che sovrintende all’organizzazione della manifestazione, composto dal presidente della Provincia Ugo Rossi, dal sindaco Alessandro Andreatta e ancora dal rettore Paolo Collini. In realtà, proprio in considerazione del fatto che le elezioni potrebbero cambiare il quadro politico e chi comanda in Provincia, il protocollo tra Comitato promotore e «Gius. Laterza & Figli spa» contiene una clausola che prevede la possibilità di recesso entro il 30 giugno del 2019 se non si vorrà dar corso a successive edizioni. Ma il Festival dell’Economia del 2019 non è in dubbio, è già fissato per il periodo che va dal 30 maggio al 2 giugno e approfondirà i temi della globalizzazione, nazionalismo e rappresentanza.
Né sarà semplice per l’editore, in caso di divergenze dei nuovi inquilini di piazza Dante, mollare Trento e trasferirsi in un’altra città. A differenza della «Strongmanrun» o di altre manifestazioni infatti lo Scoiattolino e tutto il brand del Festival dell’Economia sono di proprietà della Provincia. Nulla vieta di inventarsi altrove qualcosa di simile, ma sarebbe, appunto, un’altra cosa.