Doppio sostegno al reddito da Stato e Provincia
Hanno incassato due assegni, mentre in realtà avevano diritto a riceverne uno solo. Sono circa 400 i trentini che hanno percepito indebitamente il sostegno al reddito erogato da Piazza Dante, e così l’Agenzia provinciale per l’assistenza e la previdenza integrativa guidata da Gianfranco Zoppi ha avviato il recupero del denaro versato. In totale, si parla di un importo che ammonta a circa 400mila euro per la quota di assegno unico - che corrisponde all’ex reddito di garanzia - che dovrà essere recuperata a partire da questo mese dalla «busta» dei cittadini che hanno incassato anche il Rei (reddito di inclusione) versato dallo Stato. Le due misure per il contrasto alla povertà non sono infatti cumulabili.
«Dopo aver ricevuto dall’Inps i dati relativi a quanti hanno percepito i due assegni fino ad ottobre, abbiamo attivato il conguaglio» spiega Zoppi. E così, per chi negli scorsi mesi ha ricevuto sia il sostegno al reddito sia il Rei a partire da novembre avrà un assegno unico ridotto, se non addirittura azzerato. Un’iniziativa che proseguirà finché chi ha usufruito delle due misure di aiuto previste dalla Provincia e dallo Stato avrà restituito l’intero importo percepito indebitamente. Si parla di una media di circa mille euro a testa.
«Se qualcuno di loro non avrà più diritto a questo sostegno nel 2019, chiederemo la restituzione dell’importo dovuto. Per il momento, il recupero degli importi avviene attraverso la compensazione». Il periodo nel quale i 400 trentini hanno goduto del doppio assegno è variabile: alcuni di loro hanno iniziato ad incassarlo già a gennaio, ossia quando l’allora governo Gentiloni aveva introdotto il reddito di inclusione.
Un altro recupero avviato questo mese dall’Agenzia provinciale per l’assistenza e la previdenza integrativa riguarda invece la quota figli dell’assegno unico, che si basa su alcuni dati di consumo. Il 30% di questa quota è infatti vincolata all’utilizzo della mensa scolastica e del trasporto alunni. I genitori hanno infatti ricevuto questa parte dell’assegno anche nei mesi estivi, quando i bambini non frequentavano la scuola. Il debito nei confronti della Provincia sarà quindi conguagliato, ma bisogna tener conto dei dati degli abbonamenti al trasporto pubblico e della mensa di cui i ragazzini usufruiscono nel nuovo anno scolastico: «Ciò che è stato recuperato sarà restituito alle famiglie a dicembre o al massimo a inizio anno» conclude Zoppi.