Violenza al centro giovanile Abusi su una minorenne Condannato un ventenne
Non era l’approccio di un giovane innamorato: la diciassettenne ha sentito le mani di lui sulle sue cosce, poi un bacio sulla guancia. Ha detto no, ha urlato che non voleva, ma quel ragazzo poco più grande di lei non ha smesso di toccarla. Ieri l’aggressore, ora 22enne, è stato condannato per violenza sessuale nei confronti di minore.
Il gravissimo episodio era avvenuto nel marzo dello scorso anno, nell’ «Area musica» di Piedicastello, centro di aggregazione giovanile gestito dall’Appm, l’associazione provinciale per i minori onlus. Era il tardo pomeriggio e la vittima, una ragazzina di 17 anni, era sola nella stanza dedicata all’ascolto della musica. È stata raggiunta dal giovane, che conosceva di vista, e intuendo le intenzioni si è allontanata sulla terrazza.
Lui l’ha seguita, si è seduto sulla stessa panchina, stando molto vicino, e le ha messo una mano sulla coscia. Quando la ragazza si è ribellata, alzandosi e cercando di andar via, è scattata la reazione violenta: il giovane ha afferrato la vittima con forza e l’ha baciata sulla guancia. Non ha desistito neppure quando lei ha iniziato a urlare dicendo di fermarsi, di non toccarla. La ragazza ricorda che lui continuava a metterle le mani sulla coscia, dandole pure una manata sul fondoschiena. È poi riuscita ad allontanarsi in fretta e ha deciso di denunciare tutto per paura, perché - aveva evidenziato - «quel giovane è molto violento».
L’imputato, nato a Trento da famiglia di origini nordafricane, in questo periodo è detenuto in carcere per altri reati. Ieri era in aula, scortato dagli agenti di polizia penitenziaria. Hanno assistito al processo i parenti.
Il giudice Giuseppe Serao lo ha condannato a un anno e due mesi di reclusione con la pena accessoria dell’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela e all’amministrazione di sostegno, e l’interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori.