Assegno unico «dimezzato» Brutta sorpresa per tanti
Assegno unico «dimezzato» quello arrivato ieri a tanti percettori della quota B1, ossia quella che riguarda l'aiuto per i figli minori su trasporti e sulla mensa. La ragione? L'anticipo concesso da inizio anno per aiutare chi paga la mensa per i figli, dalla materna (3-6 anni) alle elementari, infatti, è stato recuperato, per così dire, dall'Agenzia per la previdenza e l'assistenza della Provincia (Apapi). Questo meccanismo, spiega Gianfranco Zoppi, da poco riconfermato alla guida dell'Apapi stessa, prevede che si versi una quota di acconto «per favorire il pagamento della mensa da parte dei genitori, che si vedono arrivare un anticipo delle spese effettuate. Il recupero però avviene perché non abbiamo ancora i dati del 2018 e li stiamo attendendo dalle scuole. Una volta che li avremo a disposizione, probabilmente a inizio del prossimo anno, effettueremo il versamento complessivo alle famiglie che hanno effettivamente pagato la mensa».
Secondo le stime dell'Apapi, che proietta sull'anno scolastico in corso i dati puntuali rilevati in quello precedente, la percentuale delle famiglie che non manda o non paga la mensa ai figli è pari all'1%. Tanto che, per quanto riguarda i conti effettuati sul 2017, solo una minoranza ristrettissima ha visto una decurtazione definitiva dell'assegno unico rispetto a quanto concesso inizialmente.
«Alla fine coloro che non hanno usufruito della mensa l'anno scorso è stato l'1% del totale - afferma Zoppi - mentre chi aveva avuto una riduzione era stato pari al 3,5%. Per gli altri, invece, c'è stata una restituzione di risorse».
Ieri, però, sono state parecchie decine le richieste telefoniche di chiarimento rispetto alla sorpresa per tanti percettori della quota B1 dell'assegno unico. Tra chi ha lamentato una riduzione dell'entrata mensile da parte della Provincia, c'è chi spiega di vedersi mancare all'appello circa 400 euro. Questo perché fino a ottobre le cifre erano state anticipate dalla Provincia in maniera completa, con l'assegno di novembre e dicembre, invece, la mancanza di dati ha fatto sì che l'Apapi abbia avviato il recupero della parte della quota B1 relativa al costo della mensa. «Si tratta di circa il 30% massimo della quota B1 - spiega Zoppi - e quindi se si ha diritto a 100 euro al mese, la quota da recuperare in attesa dei dati sulle mense che pensiamo di ottenere all'inizio del prossimo anno, è pari a circa 30 euro al mese per i mesi da inizio anno a ottobre». Una volta chiarito il diritto a ricevere il contributo, spiega Zoppi, verrà «restituito alle famiglie quanto dovuto».
La misura finita sotto la lente di molte famiglie (alcune centinaia almeno quelle coinvolte) è la quota B1 dell'assegno unico, nell'ambito del sostegno alla famiglia. Per i nuclei familiari beneficiari con un figlio minore o soggetto equiparato a figlio minore, è pari a 75 euro per un Icef B inferiore o pari a 0,10 fino a 40 euro per un Icef B pari a 0,30. La quota B1 prevede una quota vincolata, che viene cioè concessa solo se si consumano dei servizi (mensa e trasporti ad esempio).