Ingegneri in coro: soldi agli appalti e tutele ai giovani
Meno lacci e lacciuoli. Degli accorgimenti normativi (magari piccoli, ma importanti per loro). Più attenzione al digitale e alla green-economy. Ma soprattutto più fondi del bilancio provinciale nei Lavori Pubblici. È questa, in sintesi, la lista delle richieste degli Ingegneri trentini al nuovo esecutivo di Piazza Dante.
Si è tenuta ieri sera, nella sala conferenze delle Cantine Ferrari, l'assemblea generale dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trento (una settantina i partecipanti). All'ordine del giorno, ufficialmente, c'era l'approvazione del budget per il 2019. Ma è chiaro: l'incontro serviva a farsi sentire dalla politica. E la Giunta, non potendo ignorare un ordine professionale che da solo, a livello provinciale, conta duemilaottocento iscritti, ha spedito qui a Ravina Maurizio Fugatti in persona (il presidente arriva tutto intabarrato e si ferma per poco, ma ci tiene ad esserci).
Le richieste degli ingegneri sono numerose: si va dall'adeguamento dei bonus energetici (la legge provinciale che li regola è del 2010, nel frattempo molte cose sono cambiate) a sistemi di incentivi per tutelare i giovani imprenditori, spesso esclusi dalle gare d'appalto. Chiedono di aumentare le risorse del bilancio provinciale dedicate ai lavori pubblici, a loro avviso, «per colmare il gap che si è venuto a formare con il vicino Alto Adige, tenendo conto non solo delle grandi opere ma anche di quelle piccole, al fine di distribuire il lavoro interessando anche realtà progettuali e imprenditoriali locali».
Si chiede poi di inserire «figure di alta professionalità tecnica» nel cda delle partecipate provinciali, di rivedere le norme sulle distanze, di «avviare una riflessione» sull'applicazione delle normative anti-corruzione («serve omogeneità, impossibile lasciarne l'interpretazione ai singoli Comuni»). D'un certo interesse, per il pubblico in sala, anche la proposta di distinguere tra abuso edilizio formale e abuso edilizio sostanziale, a quanto pare una bella grana per chi lavora nel settore.
Sono faccende tecniche, certo, e pure Fugatti lo nota. «Ma credo sia importante il dialogo, per cominciare a capire come vanno le cose» dice il presidente della Provincia. E aggiunge «Avvieremo dei tavoli di lavoro, non sappiamo se riusciremo a risolvere tutti i problemi, di sicuro, avviando un dialogo, potremo provare a ridurli. Non crediamo sarà facile, ma ci proveremo». Sui fondi extra ai lavori pubblici, si giustifica: «Per ora abbiamo dovuto destinare le risorse ai danni del maltempo».
Gli Ingegneri trentini hanno poi presentato la loro nuova rivista, «Prospettive», che sarà distribuita gratuitamente ai soci e negli uffici pubblici trentini. «Potrebbe sembrare uno strumento un po' anni Novanta, ora che tutti passano al digitale ? dice Barbareschi, il presidente dell'Ordine trentino ? Ma credo che con Internet si rischi l'ingolfamento informativo e noi vogliamo far sentire forte la nostra voce».
Infine, con la «cerimonia di consegna dei timbri», l'ordine ha dato il benvenuto a trentatré neo-laureati. E per la cronaca, il bilancio previsionale per il 2019 è stato approvato (budget di 365.600 euro, votato all'unanimità).