Contributi, aiuti, case Itea, Progettone Fugatti, stretta sulla «trentinità»
Il governatore Maurizio Fugatti alza l’asticella della «trentinità» e annuncia l’intenzione di portare a dieci anni il limite da superare per avere diritto ai contributi e benefici previsti dall’autonomia provinciale, da quello di entrare nelle graduatorie Itea all’integrazione del reddito, dalla richiesta di accedere al Progettone a contributi di vario tipo. Lo spunto per limitare ai trentini doc e ai residenti di lunga data la platea dei beneficiari lo ha dato il governo con il decreto con cui giovedì ha stabilito le regole per poter accedere al reddito di cittadinanza. Tra i requisiti richiesti ci sono i dieci anni di residenza. Una scelta che offre alla giunta provinciale leghista il destro per ampliare la previsione a tutti gli interventi di politica sociale e non solo.
Il governatore è tornato sull’argomento ieri dopo la conclusione della lunga seduta dell’esecutivo, riunito per tutto il giorno nella sede del vivaio forestale del Casteller, a sud di Trento. Il lungo confronto, concluso con una riunione di presidente e assessori con i dirigenti generali, è servito per mettere a punto il Programma di sviluppo provinciale, un passaggio previsto dalla legge che deve essere fatto nei primi mesi della legislatura. Illustrando i propri settori di intervento l’assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro, Achille Spinelli, ha confermato che il Trentino recepirà il criterio dei dieci anni di residenza per l’accesso al reddito di cittadinanza varato dal governo. Lo stesso Spinelli aveva anticipato giovedì che la stessa richiesta sarebbe stata introdotta anche per poter accedere ai lavori socialmente utili. Adesso Fugatti rilancia ipotizzando l’allargamento a tutti i campi in cui sarà ritenuto utile cercare di favorire i trentini radicati sul territorio.
«Il tabù è caduto - commenta - e ora potremo valutare a quali settori allargare il criterio voluto dallo Stato. Se poi la Corte Costituzionale piuttosto che la Corte Europea dovessero in futuro ritenere che non si può fare, che il tempo richiesto è troppo lungo, vorrà dire che lo farà presente al governo nazionale che dovrà adeguarsi, e ci adegueremo anche noi».
Tornando al reddito di cittadinanza la Provincia dovrà verificare come verrà applicata l’Isee, il criterio di valutazione patrimoniale e reddituale usato a livello nazionale. E anche qui coglierà l’occasione per una revisione dell’Icef, l’indice da decenni usato in Trentino che però non convince la nuova maggioranza provinciale, decisa a modificarlo.
Ancora in tema di politiche sociali l’assessore Stefania Segnana, assicurando come la persona rimanga al centro dei pensieri della giunta, ha messo al primo posto le politiche di incentivo alla natalità, in diminuzione drastica negli ultimi anni.
E dunque saranno previsti incentivi all’acquisto della casa o integrazioni all’affitto per quei giovani che decideranno di lasciare l’abitazione dei genitori e andare a vivere da soli, passo decisivo per decidere poi di fare figli.
In campo sanitario invece Segnana ha confermato l’intenzione di sviluppare i servizi sul territorio e affrontare con determinazione l’eterno problema delle lunghe attese per le visite specialistiche.