Poste: disservizi e proteste La riorganizzazione fa acqua
«Zoppica», soprattutto a Rovereto e Pergine, il nuovo modello del recapito postale: posta ordinaria a giorni alterni e posta «pregiata» (tra cui i giornali e pacchi) tutti i giorni grazie all’attivazione di linee dedicate «business». Sono però numerose le criticità segnalate nei territori dove la riforma è entrata in vigore il 4 di febbraio.
Le proteste riguardano soprattutto la consegna regolare e in orario del giornale, che Poste Italiane s’è impegnata a fare. Promessa del tutto non mantenuta. C’è anche chi segnala di aver atteso fino alle 16 prima di immergersi nella lettura dell’Adige, il quotidiano preferito dai trentini. Non sono sporadici i casi di consegna oltre le ore 13, il termine massimo per la consegna dei prodotti editoriali previsto dalla convenzione - costata 10 milioni di euro di soldi pubblici su tre anni - sottoscritta tra Poste Italiane e Provincia di Trento (e di Bolzano in Alto Adige, dove nella consegna in questi giorni si registrano criticità ancora maggiori).
Il nuovo modello è partito a Rovereto (che comprende anche Mori, Ala, Avio e frazioni); Borgo Valsugana (con tutta la Bassa Valsugana e il Primiero); Pergine (con l’Alta Valsugana, la val dei Mocheni, Altopiano della Vigolana e Luserna.) Lunedì prossimo si parte anche ad Arco, Riva, Ledro, Rendena, Giudicarie e Chiese.
Sono numerose le segnalazioni di disservizi arrivate al nostro giornale in questi primi giorni. Ma anche i sindacati hanno registrato criticità diffuse su cui stanno vigilando, nell’interesse del personale di Poste ma anche degli utenti finali. Per quel che riguarda i giornali sono stati segnalati anche casi, per fortuna limitati, di mancate consegne. La maggior parte delle lamentele venute dai nostri abbonati riguarda l’orario di arrivo del quotidiano che in molti casi in questi primi giorni ha superato il limite delle ore 13. Le segnalazioni arrivano soprattutto dai centri del Basso Trentino (si va da Besenello ad Avio) che dipendono da Rovereto. Nei giorni successivi in minima parte sono diminuiti i casi di mancata consegna del giornale, ma permangono tutte le situazioni di ritardi nella consegna con abbonati che ricevono il giornale anche a metà pomeriggio.
Il modello di recapito ha bisogno senza dubbio di una registrata, e forse di un potenziamento. Tra i problemi che contribuiscono alla tardiva consegna c’è l’orario di lavoro che inizia più tardi rispetto al passato. Visto che per organizzare la posta da consegnare è necessaria anche un’ora e mezza, ciò significa che il postino inizia il racapito dei prodotti editoriali e del resto della posta pregiata intorno alle 11, troppo tardi. Un’altra criticità è relativa alle zone di recapito, che con il sistema a giorni alterni sono più ampie, anche qui forse troppo. Alcuni portalettere segnalano volumi di posta da recapitare eccessivi anche per la presenza ormai massiccia di pacchi «Amazon». Tutto ciò è reso ancor più complesso dalla particolare conformazione del territorio montano che non sempre si sposa con una logistica studiata a tavolino a Roma.
Cruciali saranno le prossime settimane quando gradualmente il nuovo modello sarà implementato in tutto il Trentino: il 18 febbraio toccherà ad Arco, Riva, Ledro, Rendena, Giudicarie e Chiese. Poi il 4 marzo sarà la volta di Cavalese e Mezzolombardo. Infine la «rivoluzione» nel recapito arriverà anche nel capoluogo: per Trento la data prevista è il 18 di marzo.