Rave party nel Mantovano: anche due trentini denunciati
Ci sono anche due trentini, assieme a due altoatesini, tra le 160 persone identificate e denunciate dai carabinieri della compagnia di Mantova e dagli agenti della questura della città lombarda dopo aver partecipato ad un rave party nella zona di Corte Raffaina, nel comune di Porto Mantovano.
L’evento, non autorizzato come del resto avviene pressoché sempre nel caso di appuntamenti come questi, era stato organizzato nella notte tra il 9 ed il 10 febbraio scorsi da due giovani mantovani e da un ferrarese che avevano promosso una vera e propria «24 ore»: i tre sono stati denunciati ma anche per tutti gli altri 157, tra cui i quattro partecipanti residenti in Regione potrebbero esserci strascichi giudiziari: gli inquirenti contestano a tutti l’inottemperanza agli ordini dati dall’autorità, l’occupazione abusiva di edifici e lo svolgimento non autorizzato di spettacolo.
All’evento hanno preso parte centinaia di persone, radunatesi nel Mantovano grazie ad un passaparola tramite WhatsApp: non solo italiani ma anche partecipanti arrivati dall’estero. Tante erano le persone radunatesi che le forze dell’ordine - vista anche la zona isolata e l’impossibilità di arrecare disturbo a eventuali residenti - hanno preferito non sgomberare subito l’area interrompendo il rave party, con il rischio di dar vita a problemi di ordine pubblico, ma attendere la conclusione, procedendo poi all’identificazione dei presenti, anche tramite il numero di targa delle numerose auto presenti sul posto.
Non è stato questo il caso dei due bolzanini e dei due trentini che avevano deciso di raggiungere Mantova in Treno, per poi arrivare nella zona di Corte Raffaina a piedi: sono stati fermati e identificati dalla polizia lungo una delle strade che si addentrano nelle campagne che si estendono non lontano dal corso Mincio.
I tre promotori erano stati identificati grazie all’intervento sul posto di una delle prima pattuglie, ancora nel pomeriggio di sabato 9 febbraio, quando oltre a loro in zona si trovavano ancora pochi partecipanti. I 160 identificati sono 124 uomini e 36 donne, tra cui sono stati sorpresi sul posto 9 minorenni. Provenienti in gran parte dalla Lombardia (68), ma anche da Emilia Romagna (36), Veneto (20), Piemonte (16), Liguria (5), Toscana (4), oltre ad un campano e un laziale. Dall’estero sono stati identificati partecipanti da Spagna (4) e Romania (1).
Per tutti, compresi i due trentini ed i due altoatesini, è stata anche inoltrata alla Questura di Mantova la richiesta di emettere misure di prevenzione personali (avviso orale o foglio di via), in modo da impedire a tutti loro di fare ritorno sul territorio comunale di Porto Mantovano o - nel caso si decida per miusure più severe - su quello dell’intera provincia di Mantova.