Strade, maltempo e luci, 150 milioni dalla banca europea investimenti
Cassa del Trentino, a nome di Provincia e Comuni, punta a nuovi finanziamenti fino a 150 milioni di euro della Banca Europea per gli Investimenti (Bei) per sostenere oltre 260 milioni di investimenti. Il tavolo con l'istituzione finanziaria europea è già attivato. La Bei potrebbe finanziare con 100 milioni il ripristino di strade, infrastrutture pubbliche, foreste ed eventualmente contribuire al recupero delle strutture private danneggiate dal maltempo di fine ottobre 2018. Altri 50 milioni sarebbero destinati ad un piano di risparmio energetico nell'illuminazione pubblica. Per quanto riguarda invece il Nuovo ospedale trentino, la Bei non finanzierebbe direttamente gli enti pubblici, dato che la gara è tornata alla formula della finanza di progetto, ma potrebbe intervenire, come ha già previsto di fare Cassa Depositi e Prestiti, per sostenere il concessionario vincitore dell'appalto.
Dalla Banca Europea la finanziaria della Provincia ha già ottenuto, a partire dal 2012, finanziamenti per 310 milioni di euro che, considerando che la Bei di norma finanzia i progetti al 50%, corrispondono a oltre 600 milioni di investimenti. Più del 90% di queste risorse è stato utilizzato. Rimane la quota del depuratore Trento tre, attualmente in corso di realizzazione. I prestiti Bei sono regolati a tasso di interesse fisso e di norma conveniente rispetto a quello di mercato - oggi siamo intorno all'1% - con rimborso amortizing, cioè con le rate che comprendono capitale e interessi (come un mutuo per la casa). Cassa del Trentino ha un debito residuo con Bei pari a 198 milioni, che scenderanno a 186 a metà anno.
«La Provincia autonoma di Trento è considerata il caso di maggior successo nell'utilizzo di fondi Bei» sottolinea il presidente di Cassa del Trentino Roberto Nicastro . Mercoledì scorso infatti Nicastro è stato invitato a Bruxelles dalla Banca e dalla Direzione generale Agricoltura e Sviluppo rurale della Commissione europea per illustrare il modello di finanziamento delle infrastrutture in Trentino.
Particolare interesse nell'incontro è stato riservato al ruolo di Cassa del Trentino che, interamente controllata dalla Provincia, opera sui mercati finanziari valorizzando il rating, due livelli sopra quello dello Stato Italiano, e raggruppando una pluralità di progetti medio piccoli in modo da conseguire le dimensioni necessarie per attivare le risorse Bei e gli investitori nazionali e internazionali. È il cosiddetto modello «one for all» (uno per tutti), attraverso il quale una struttura di 15 persone riesce ad assicurare il reperimento, l'erogazione e il monitoraggio delle risorse per gli investimenti ai Comuni, alle Comunità di valle e agli altri enti del sistema pubblico beneficiari di contributi della Provincia.
«Per quanto riguarda il finanziamento delle opere di ripristino del disastro del 29 ottobre, il nostro obiettivo, se ci riusciamo, è portare a casa 100 milioni» spiega Nicastro. In questo caso il credito Bei sarebbe sulla linea «emergency loan» che prevede di finanziare fino al 100% degli interventi se si riferiscono a beni pubblici. Altrimenti il finanziamento europeo contribuirebbe per il 50% ai 200 milioni necessari per il ripristino anche delle strutture private.
L'altra ipotesi in fase di studio è un finanziamento sulla «green loan», la linea di credito per interventi ambientali, per facilitare la sostituzione delle lampadine a mercurio con i led nell'illuminazione pubblica del Trentino, comprese le gallerie, e potrebbe comprendere anche la realizzazione di alcune centraline idroelettriche. «La Bei potrebbe finanziare fino a 50 milioni - precisa Nicastro - Su questa linea si può arrivare al 75%». Quindi l'investimento complessivo sarebbe tra i 65 e i 70 milioni. «Le nuove lampadine non solo consentirebbero un risparmio energetico del 50%, ma avremmo un ulteriore supporto del 20% dai certificati bianchi».