Lavori sul viadotto dei Crozi: più treni e corriere
Un anno di lavori e un paio di mesi, secondo le più rosee previsioni, di disagi. L’intervento di consolidamento del viadotto dei Crozi con adeguamento alle normative antisismiche - necessario per la sicurezza dei trasporti e per questo motivo accolto con favore da tutte le categorie - rischia di congestionare il traffico sulla statale della Valsugana, fra Trento e Pergine, nel pieno dell’estate.
Si parla di luglio e di agosto, senza che siano state ancora fissate date precise, ma il Servizio trasporti pubblici della Provincia ha già un piano pronto in caso di emergenze: verrà riproposto il “modello Adunata”, ideato un anno fa per l’arrivo degli Alpini da tutta Italia, con parcheggi di assestamento e corse di corriere e treni più frequenti e veloci.
Sarà luglio, salvo necessari cambiamenti in corso d’opera, il mese in cui partirà la fase più critica dei lavori (della durata complessiva di 540 giorni, 4 milioni di euro il costo) con la chiusura parziale del viadotto e il transito consentito a mezzi pesanti e corriere, mentre il traffico leggero (auto e moto) sarà deviato a sinistra lungo l’ex tracciato della Valsugana, a ridosso della roccia. I tempi di percorrenza si allungheranno, non solo per la diramazione della strada: verranno abbassati i limiti di velocità per una maggior sicurezza, con il rischio però che si creino rallentamenti all’interno del tunnel di Martignano, in direzione Padova. Tra lo sbocco della galleria e il viadotto dei Crozi gli spazi di rallentamento e di manovra sono limitati.
«Non è difficile prevedere ingorghi» è il parere degli autotrasportatori (l’approfondimento nell’articolo in basso). Per chi si muove sulla Valsugana non per lavoro ma per necessità o per piacere, per raggiungere i laghi di Levico e Caldonazzo o per la montagna, il discorso non cambia: nell’affrontare il tratto fra Trento e Pergine, da luglio e per circa due mesi il traffico sarà meno fluido, con il rischio di rallentamenti nelle ore più critiche, in particolare al mattino e nel tardo pomeriggio. Fondamentale a questo punto è l’aiuto che i mezzi pubblici possono dare sia al singolo l’utente, fornendo un servizio veloce e fruibile anche dai turisti, sia alla collettività, togliendo mezzi privati dalla strada.
«Per le corse dei bus l’impatto dovrebbe essere limitato in quanto a transitare sulla viabilità alternativa dei Crozi saranno solo le auto. Riteniamo che ci saranno ricadute positive sul servizio ferroviario, che risulta più funzionale dopo le modifiche al modello di esercizio del dicembre scorso» spiega il dirigente del Servizio trasporti pubblici della Provincia, Roberto Andreatta. Dallo scorso 8 dicembre è stato definito un nuovo sistema di corse, «con un aumento medio del 30% dell’offerta pendolare e del 25% circa della velocità media dei treni diretti e espressi introdotti» aggiunge il dirigente.
Si possono “risparmiare” quasi venti minuti da Borgo Valsugana a Trento: alcune corse del mattino coprono la tratta in 45 minuti, anziché 63, mentre nel pomeriggio due treni espressi hanno ridotto la percorrenza da 65 a 47 minuti. Anche grazie ai treni diretti o semidiretti c’è stato un recupero di tempo: tra Pergine e Trento è di 20 minuti circa la percorrenza media (19 minuti il treno più veloce). Sono aumentate le corse in alcune fasce orarie per favorire i pendolari; cresciuti anche i posti totali garantiti (da 1.470 a 1.960 dalle 6.30 alle 9.30 da Borgo e Pergine a Trento; da 1.470 a 1.760 tra le 16.30 e le 20 dal capoluogo alla Valsugana).
Il modello dei treni funziona e verrà riproposto in estate, ma con l’incognita dell’emergenza lavori al viadotto. «Se sarà necessario, riprenderemo quanto proposto lo scorso maggio all’Adunata degli Alpini, quando a Pergine abbiamo sfruttato come parcheggio di assestamento il piazzale di via Tamarisi, attivando un bus navetta con corse per tutta la giornata verso Trento - spiega Roberto Andreatta - Lo schema ha funzionato molto bene e siamo pronti a replicarlo».