La proposta: Valsugana a pedaggio per i Tir dall’estero
Sono in molti, soprattutto i pendolari della Valsugana, a essere preoccupati per gli imminenti lavori di manutenzione al viadotto di Ponte Alto e alla galleria dei Crozi. In vista dell’apertura del cantiere, ecco la proposta di un nostro lettore.
«Egregio direttore, ho letto l’articolo apparso sull’Adige di domenica 14 aprile dal titolo «Lavori ai Crozi, più treni e corriere» nel quale viene evocato, se necessario, il modello “Adunata” degli Alpini dello scorso anno (come se fossero due cose assimilabili!). Già immagino le code chilometriche, in piena stagione turistica, nei pressi di Ponte Alto, che diverrà un vero cul de sac per le autovetture ma soprattutto per i Tir internazionali.
Mi chiedo anche se qualcuno dei lettori ha mai percorso la Valsugana sino a Primolano e poi ha continuato verso Fonzaso, come fa quasi settimanalmente il sottoscritto da 50 anni, andando e tornando dalla Valle del Vanoi. Si sarebbe accorto che i Tir vanno e vengono non solo da Bassano ma sempre più anche da Feltre (e quindi dal Trevigiano). In Valsugana, a volte, ci sono anche cinque autotreni in fila indiana, in spregio al codice della strada, e quindi è impossibile sorpassarli dove la strada non è a due corsie.
Ma perché la Provincia di Trento non applica un pedaggio a Tezze o all’entrata di Trento Nord per questi Tir internazionali, così almeno incasserebbe un bel po’ di denaro da reinvestire nei lavori di manutenzione ma soprattutto favorirebbe un effetto disincentivante per i Tir che partono dal trevigiano e preferiscono la Valsugana all’autostrada A4? La domenica, in cui tali automezzi devono sostare, è una bellezza percorrere la Valsugana che diventa a misura d’uomo.
Si parla tanto di Valdastico e del fatto che non eliminerebbe il traffico pesante in Valsugana. Certo che no: quest’ultima è gratuita e l’altra sarebbe a pagamento! Ma la A31 dovrebbe raccogliere i Tir della Pedemontana centro-orientale e portarli, con un’unica galleria, la più corta possibile, a due canne super ventilate (paga la A4), che parta da Piovene e si raccordi sulla A22 senza obbrobriosi viadotti del tipo della Val Lapisana dell’A27 (Alemagna).
È proprio in conseguenza della decisione europea del 2017 di bloccare definitivamente il prolungamento verso Monaco di questa autostrada che i Tir del trevigiano, invece di ammorbare il bellunese, percorreranno sempre di più la strada Feltrina e poi la Valsugana poiché di prendere la A4 con relativi pedaggi non ci pensano proprio. E noi trentini cosa facciamo? Mettiamo dei pedaggi? E no, siamo dei signori! Pensiamo di predisporre le doppie corsie in Valsugana nonché le tre corsie per ogni senso di marcia nell’A22 (ma almeno per quest’ultima aumenteranno i profitti)!
Il governatore Maurizio Fugatti, che ho conosciuto per motivi di lavoro qualche decennio fa, è una persona molto intelligente e queste cose le starà sicuramente valutando. A31 o no, la Valsugana non può permettersi ulteriori aumenti di transito dei Tir e quindi devono essere predisposti i pedaggi a partire dal nostro confine sul Brenta, a Tezze, e a Trento Nord. Per i mesi di luglio ed agosto, in coincidenza con i lavori ai Crozi, invece stop ai Tir con targa estera».
Lino Trotter