Fugatti e i Forestali vogliono catturare l'orso M49 e metterlo al Casteller
Non rimarrà sola a lungo, l’orsa Dj3. L’unica reclusa nel recinto del centro faunistico del Casteller - catturata 8 anni fa perché troppo esuberante - potrebbe essere raggiunta da un altro plantigrado.
La lente dei forestali (e del presidente della giunta provinciale Fugatti) è puntata su M49, un orso di tre anni che nel 2018 si è reso autore di decine di danni sul territorio provinciale, per un totale di 31mila euro. Una somma che rappresenta il 33% della somma complessiva indennizzata nel 2018 per danni da orso.
«Tutti i grandi carnivori sono sotto osservazione. Ogni singolo danno viene prontamente annotato più di quanto venisse fatto in passato» evidenzia il governatore, che sul fronte del contenimento dei numero di orsi e lupi ha da tempo avviato una battaglia. «Si parla della sicurezza dei cittadini: i plantigradi sono oggettivamente troppi in un territorio antropizzato come il Trentino» aggiunge il presidente.
Ecco perché l’amministrazione provinciale di centrodestra autonomista ha avviato un ragionamento per l’allargamento del recinto del Casteller oggi ampio 8 ettari, più o meno quanto 8 campi da calcio.
«Stiamo facendo delle valutazioni in sede di giunta» ammette l’assessore all’agricoltura Giulia Zanotelli, che tuttavia non vuole entrare nel dettaglio dell’operazione. Che in qualche modo approderà sul tavolo del Comitato per l’ordine pubblico presso il Commissariato del governo già la prossima settimana.
In quella sede si discuteranno i contenuti della circolare inviata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini proprio al prefetto Sandro Lombardi, nella quale gli viene conferita la possibilità di cattura (e non, come era apparso in un primo momento di abbattimento) degli esemplari pericolosi.
«Determinate richieste - si leggeva nella circolare - dovranno avere un carattere di eccezionalità e potranno essere considerate a condizione che sia stata verificata l’assenza di altre soluzioni praticabili». La prima strada da percorrere, come noto, è quella della prevenzione, attraverso un potenziamento delle attività di monitoraggio. Monitoraggio che, come evidenzia Fugatti, è già stato intensificato: «In Trentino esiste un problema sicurezza collegato alla presenza di orsi e lupi e per questo motivo la giunta ha chiesto al prefetto e alle forze dell’ordine di aiutarci. Le indicazioni del Viminale rispecchiano in pieno il lavoro fatto finora in provincia».
Osservato speciale è l’esemplare maschio M49, peraltro dotato di collare Gps. I membri della giunta ne hanno discusso nelle ultime settimane e l’extrema ratio sarebbe la cattura. L’orso problematico sarebbe destinato al recinto del Casteller. Come emerge dal rapporto sui grandi carnivori, nel 2018 al recordbear sono stati ricondotti ben 49 eventi di danno. Nella sua carriera può vantare una «intensa azione predatoria», in particolare presso le malghe Mangiassone e Arnò, nel comune di Sella Giudicarie. Tanto che la scorsa estate gli allevatori della zona erano stati invitati ad un incontro informativo ad hoc, dove i forestali hanno formulato istruzioni su come affrontare eventuali emergenze.
M49 è un soggetto dal «comportamento solitamente elusivo», ma lo scorso anno si è reso protagonista di numerose predazioni a carico di mucche e cavalli. È persino riuscito ad entrare nel caseificio di una malga ed ha tentato di penetrare in stalle e ricoveri per il bestiame domestico, per lo più tra le valli di Breguzzo e San Valentino, nelle Giudicarie. Insomma, è una mina vagante. Ed i forestali hanno riscontrato «difficoltà nell’intervenire efficacemente» con azioni di dissuasione: dai pallettoni di gomma ai cani da orso, senza trascurare luci e rumori. Insomma, il giovane orso esuberante deve essere fermato per garantire la sicurezza di chi frequenta la montagna.