Presidio al Commissariato per i sindacati della scuola solidali con la prof sospesa
Si è svolto anche a Trento, come in moltissime altre città italiane, il presidio per la libertà di insegnamento, e di solidarietà con la docente palermitana sospesa dal servizio per un video dei suoi allievi che parlando delle leggi razziali del 1938 ha citato Salvini.
«#liberidinsegnare #liberidimparare sono gli hastag alla base dell’iniziativa promossa dai sindacati scuola (Cgil - Cisl - Uil - Gilda - Satos) che potranno essere condivisi e rilanciati da insegnanti, studenti, cittadini per raccontare le loro esperienze e per ribadire l’importanza di un’istruzione senza censure e condizionamenti» dicono i manifestanti, che si sono ritrovati davanti al Commissariato del Governo.
«La libertà di insegnamento è un bene fondamentale e indispensabile in ogni società democratica.
È una prerogativa che la nostra Costituzione affida alle scuole e ai docenti. Spirito critico, capacità di analisi e di lettura dei fatti del mondo, sono gli obiettivi che gli studenti dovrebbero raggiungere nel loro percorso di studi per l’esercizio di una cittadinanza attiva» è il messaggio.
Per «garantire il pluralismo, difendere le prerogative professionali, tutelare libertà fondamentali che attengono alla nostra democrazia costituzionale, rivendicare l’istituzione di un organismo indipendente con il compito di valutare il corretto esercizio della libertà di insegnamento e di tutelare l’autonomia professionale individuale e collegiale affermare i valori che devono essere gelosamente custoditi e difesi dalla nostra Scuola in tutto il Paese i sindacati del comparto scuola hanno indetto l’oniziativa davanti al Commissariato del Governo, dalle ore 14 alle ore 16, in concomitanza con l’iniziativa nazionale».
I fatti che riguardano la professoressa Dell’Aria sono - secondo le sigle - «il sintomo di una pericolosa tendenza della politica a invadere e condizionare gli spazi in cui si esercitano l’azione didattica e l’autonomia delle istituzioni scolastiche. Una tendenza che potrebbe facilmente accentuarsi nella prospettiva, da combattere e respingere nettamente, di un governo del sistema scolastico non più unitario e nazionale ma affidato alla competenza delle singole regioni. Invitiamo tutto il personale docente, ATA e dirigente, le RSA a farsi parte attiva per far crescere su tutto ciò il livello complessivo di attenzione e di consapevolezza, promuovendo momenti di discussione da portare a sintesi in documenti che potranno essere inviati alle strutture provinciali perché ne favoriscano la circolazione anche nell’ambito delle iniziative assunte a livello nazionale».