L'orso M49 ha razziato le arnie di un apicoltore al Lavazé: si sposta sul confine con Fiemme
L'orso M49, che per quasi un mese è rimasto sulla Marzola sopra Trento, ha preso la via del Nord: dopo gli avvistamenti di orme a Ferragosto nelle pinete di Faedo, e quelle avvistate ieri mattina a Malga Ora (sopra Aldino, in Alto Adige), ora il plantigrado fuggito dal recinto del Casteller è sul filo delle due province, nella zona di Passo Lavazé.
La conferma questa mattina, per l'allarme di un apicoltore che ha avuto le arnie distrutte nella zona sotto il passo: sul posto ci sono in questo momento i Forestali della provincia di Trento, ma ovviamente se M49 era lì stanotte, oggi potrebbe essere già molto più a nord, forse nella zona del Latemar e di Pampeago-Obereggen.
In mattinata è intervenuto il consigliere comunale di Varena, Alex Polesana, delegato per lo svolgimento delle funzioni di miglioramento ambientale nell’ambito dell’agricoltura e delle foreste, ed anche rettore della riserva di caccia, che ha avvertito Paolo Scarian - esperto di natura e di lupi - il quale era già intervenuto a Malga Ora per rilevare le impronte. E' stato Polesana ad aver notato sotto il Lavazè, nella zona del Buson, la predazione. L'orso avrebbe sventrato quattro delle dieci arnie dell'apicoltore Maurizio Delmarco, ed ha anche rinvenuto la feci dell'orso, prova fondamentale per la sua identificazione.
Mentre si stanno eseguendo i rilievi dei Forestali, in Alto Adige si alimenta il dibattito sulla strategia da tenere: mentre in Trentino pende su M49 una ordinanza firmata dal presidente Fugatti che autorizza i Forestali all'uso delle armi in caso di pericolo, in Alto Adige questa ordinanza non c'è ancora. Anche se ieri è stata sollecitata da parte delle organizzazioni rurali dei contadini e degli allevatori sudtirolesi, come dichiarato da Leo Tiefenthaler, presidente del Bauernbund, al Corriere dell'Alto Adige. Ma non è un iter facile: il presidente Kompatscher dovrebbe infatti avviare nuiovamente la trafila, chiedendo il parere all'Ispra, documentando la provata pericolosità (per ora in Alto Adige non ci sono però predazioni di animali al pascolo).
L'orso, al momento, sembrerebbe vagare nei boschi al confine delle due province, rendendo difficile anche l'intervento perché continua a passare e ripassare il confine in entrambi i sensi.