Nigeriano senza biglietto condannato a 16 mesi in cella per l'aggressione ai controllori
Starà in carcere parecchio tempo il nigeriano che mercoledì, dopo essere stato sorpreso sull’autobus senza biglietto, ha aggredito controllori e agenti della polizia locale. Ieri il giovane è comparso davanti al giudice Greta Mancini per la direttissima: assistito dall’avvocato Filippo Fedrizzi, è stato condannato in abbreviato a un anno e quattro mesi per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Una pena pesante, tenendo conto dei precedenti specifici dello straniero e del fatto che, non avendo parenti o amici che lo possano ospitare per scontare la detenzione ai domiciliari, non c’è stata altra soluzione che accompagnarlo in cella.
Il processo si è tenuto ieri mattina in tribunale, mentre l’episodio violento è accaduto nel primo pomeriggio di mercoledì, sull’autobus della linea 17 che dalla stazione procedeva verso nord. Il nigeriano, come ricostruito in aula, non era in regola con il biglietto: quello mostrato ai tre verificatori a bordo era stato obliterato al mattino, dunque non più valido. A quel punto alcuni passeggeri si sarebbero offerti di pagare loro la corsa del giovane; un viaggiatore avrebbe allungato allo straniero 5 euro. Ma non basta in questi casi pagare il ticket con il sovrapprezzo: per i “furbetti” c’è anche la multa.
Sarebbe stata proprio l’applicazione pedissequa del regolamento a far scattare lo straniero. Uno dei tre controllori stava compilando il verbale quando, alla fermata di via Bolzano all’altezza dell’immissione per via Talvera, il giovane ha tentato di fuggire scendendo dal mezzo. Se a bordo, complice il troppo alcol ingerito, aveva sfogato la sua rabbia dando calci all’autobus, una volta a terra ha preso uno dei controllori per la cintola, spingendolo con violenza contro la recinzione che delimita la fermata. Il nigeriano, ormai fuori controllo, si è scagliato anche contro gli agenti della polizia locale nel frattempo giunti sul posto ed è stato bloccato grazie allo spray urticante.
Da ieri, dunque, è detenuto nel carcere di Spini. In Italia con permesso di soggiorno per motivi umanitari, il giovane ha spiegato che non riesce a trovare lavoro e di conseguenza non ha un posto in cui vivere. L’aggressività è causata dall’abuso di alcol, un vizio che contribuisce a peggiorare il suo equilibrio già precario. Unico punto di riferimento del nigeriano è piazza Dante: lo conoscono bene gli agenti del nucleo civico della polizia locale, impegnati quotidianamente nei controlli vicino alla stazione.
In merito all’episodio il presidente della Provincia Maurizio Fugatti esprime solidarietà al personale di Trentino Trasporti e alla polizia municipale, e spiega: «Il sistema dei controlli sugli autobus comunque funziona».