Trento dà la precedenza ai bus Stop ai "golfi" alle fermate Via libera al progetto Nordus
Stop al sistema dei golfi alle fermate degli autobus, che rallentano eccessivamente l’andatura dei mezzi pubblici; nuovi sistemi per accorciare i tempi di attesa ai semafori; spostamento degli attraversamenti pedonali pericolosi e “rallentanti” e in prospettiva più corsie preferenziali e Nordus, cioè un sistema cadenzato su binario a servizio del fondovalle. Sono questi i progetti e le intenzioni, a breve e a lungo termine, a cui sta lavorando l’assessore cittadino alla mobilità Alberto Salizzoni.
Gli aggiustamenti a breve sono oggetto in queste settimane di un confronto con Trentino Trasporti e coi sindacati del settore. Giovedì i rappresentanti di Filt-Cgil Stefano Montani, di Fit Cisl Massimo Mazzurana e della Faisa Paolo Saltori hanno incontrato Salizzoni e i dirigenti comunali, tra cui il comandante della polizia municipale Lino Giacomoni, per sollecitare l’amministrazione cittadina a prendere alcuni provvedimenti che possano migliorare la velocità di crociera degli autobus in città. La settimana scorsa analogo incontro era avvenuto coi rappresentanti del sindacato autonomo Usb, che preferiscono sedere a tavoli separati rispetto alle altre sigle.
I rappresentanti degli autisti segnalano come l’azienda abbia evidenziato nell’ambito del rinnovo del contratto integrativo la necessità di migliorare la produttività, dunque di aumentare la velocità commerciale dei bus, riducendo così i costi e aumentando la qualità del servizio. «Sono interventi che si possono attuare in tempi abbastanza rapidi e su cui concordiamo perfettamente» spiega Salizzoni. Tra questi una semplificazione dei semafori a chiamata, che permettono già oggi ai conducenti di attivare la barra dritta, corrispondente al verde, in tempi rapidi. «Si sta realizzando un piccolo progetto, con finanziamento europeo, per rendere ancora più spinto ed efficiente questo sistema» annuncia l’assessore.
A proposito di attese inutili si sta studiando anche il modo per risolvere alcuni problemi specifici, come ad esempio quello degli autobus che in uscita da via Marconi dovendo dirigersi verso la città sono costretti oggi a svoltare a destra su via Brennero e compiere il giro della rotatoria Caduti di Nassirya per prendere la giusta direzione, manovra che in orario di punta fa perdere diversi minuti; l’idea condivisa è di strutturare le attese ai semafori in modo da permettere solo ai mezzi pubblici la svolta a sinistra abbattendo i tempi.
Altro problema segnalato dai sindacati è quello dei golfi di fermata, quegli spazi dedicati dove i bus fanno salire e scendere i passeggeri togliendosi dal flusso di traffico; è un sistema che agevola gli automobilisti ma penalizza i bus che fanno poi fatica a reimmettersi in corsia. Salizzoni ha assicurato che il modello sarà abbandonato e spiega che sta venendo avanti invece un’idea che verrà attuata ove possibile in via sperimentale: creare al contrario all’altezza delle fermate delle penisole di marciapiede che, magari eliminando alcuni parcheggi, avvicineranno i passeggeri al ciglio della strada agevolandone la salita e discesa sull’autobus che sosterà in corsia, facendo attendere le auto in coda.
Più difficile a fine consiliatura intervenire nelle scelte di prospettiva, anche se Salizzoni qualche indirizzo nel momento in cui si sta impostando il Pums, il Piano della mobilità sostenibile cittadino, lo vuole dare. «Alla Provincia - spiega - abbiamo ribadito con rammarico come il ritorno in auge del’idea di interrare la ferrovia abbiano messo in naftalina progetti come il Nordus. Ma Trento non può permettersi di aspettare decine di anni per dotarsi di un sistema di mobilità veloce nel fondovalle, un sistema di trasporto veloce su rotaia o comunque su sede dedicata dove i mezzi passano a intervalli di pochi minuti. Su questo bisogna lavorare perché un sistema del genere cambierebbe anche l’approccio della gente alla mobilità». Il Pums dovrà occuparsi anche di tante altre cose, ribadire e modificare scelte rimaste inattuate come il parcheggio di attestamento a Trento nord e valutare la fattibilità e utilità del ring, il tram circolare su cui si è espresso con una mozione anche il consiglio comunale. Dovrà insomma disegnare la Trento efficiente e sostenibile del 2030.