Prima con la moto, poi in bici Multato due volte per guida in stato di ebbrezza
Due denunce, con relative multe salate, per guida in stato di ebbrezza nel giro di pochi giorni: la prima a bordo di un ciclomotore, la seconda in sella ad una bicicletta.
Cambiare mezzo di trasporto, però, non è stato sufficiente ad evitare guai di rilievo penale: la bicicletta è un veicolo e il conducente è tenuto a rispettare il codice della strada anche per quanto riguarda la guida dopo aver consumato sostanze alcoliche. Poco importa se le biciclette sono meno pericolose di un’automobile fuori controllo.
La ridotta potenzialità offensiva delle bici è solo relativa, secondo la giurisprudenza è punibile per ubriachezza anche il conducente di un velocipede, senza distinzione rispetto ai conducenti di veicoli a motore.
Per il motociclista/ciclista è stato un settembre tutto da dimenticare. Il primo guaio risale ad un paio di settimane fa. L’uomo viaggiava a bordo del suo ciclomotore diretto verso casa. Si trovava in zona Trento sud, tra Mattarello e Aldeno. Giunto ad uno stop, il motociclista ha frenato, ma è stato tradito dal ghiaino presente sull’asfalto (e forse dai tempi di reazione ridotti a causa dell’alcol) scivolando rovinosamente per terra.
L’uomo, ferito in modo non grave, è stato soccorso da un’ambulanza. Come di prassi in questi casi, il guidatore della moto è stato sottoposto ad alcol test che ha dato risultati inequivocabili. Il tasso nel sangue era di 1,8, quindi più di tre volte oltre il limite consentito.
Le conseguenze sono state pesanti: la moto è stata posta sotto sequestro amministrativo, mentre il conducente è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. La patente è stata sospesa inizialmente per due anni, poi ridotti a 6 mesi perché il giudice di pace ha riconosciuto che non andava contestata l’aggravante di aver causato un incidente poiché il motociclista è caduto da solo, senza coinvolgere altri veicoli.
Pochi giorni dopo è arrivata una seconda, analoga mazzata. L’uomo questa volta viaggiava in bicicletta, forse pensando di essere al riparo dall’alcol test. Si sbagliava come ha imparato a sue spese dopo un’altra rovinosa caduta. Anche in questo caso è arrivato l’etilometro, che ha rilevato ancora una volta un tasso di alcol nel sangue ben oltre il consentito. Unica consolazione è che da ciclista almeno evita ulteriori, pesanti conseguenze sulla sua patente.