Quarantena ai bimbi cinesi? Borrelli: "non ci sono rischi ed i protocolli sono attivati"
Alla richiesta di mettere in isolamento i bambini e i ragazzi che rientrino dalla Cina, contenuta in una lettera dei quattro governatori leghisti, il presidente del Veneto Luca Zaia, il lombardo Attilio Fontana, Massimiliano Fedriga del Friuli Venezia Giulia e Maurizio Fugatti, presidente delle provincia di Trento Maurizio Fugatti (non firma il presidente del Trentino-Alto Adige, Arno Kompatscher) al ministero della Sanità, il governo risponde con gli esperti. A loro scelgono di affidarsi il premier Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza. Il ministro della Scuola Lucia Azzolina prova a tranquillizzare: «La propaganda non fa bene, non ci sono motivi per escludere gli alunni dalla scuola».
«L’Italia è tra i paesi che hanno adottato le misure più ampie ed articolate», ribatte l’Istituto superiore di sanità. «Tutte le persone che rientrano dalla Cina se manifestano sintomi delle alte vie respiratorie o se sono state in contatto con portatore di coronavirus negli ultimi 14 giorni sono soggette a controllo sanitario così come i loro contatti», spiega l’Iss. Lo dispone anche una circolare del ministero della Salute alla quale il presidente dell’Associazione nazionale presidi ritiene sia giusto «attenersi». «Tranquillità assoluta», dice Azzolina.
«Non ci sono rischi per i bambini tornati dall’Asia, che possono entrare a scuola», afferma il Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus e capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, parlando a “Radio Anch’io” su Radio Uno in merito alle polemiche sollevate dai governatori leghisti delle regioni del Nord che non vogliono accogliere nelle scuole i bambini rientrati dalla Cina. «I ministeri della Salute e dell’Istruzione - ha detto Borrelli - hanno emanato disposizioni congiunte sulla base delle conoscenze scientifiche rischi non ce ne sono».
Borrelli ha ricordato comunque che i voli da e per la Cina sono bloccati, quindi bambini non ne possono arrivare, e comunque tutti gli scali internazionali sono controllati e presidiati. Chi invoca la quarantena - ha affermato il commissario Borrelli - lo sa bene. «E comunque tutto quello che c’è da fare è già ben indicato e stabilito dal protocollo del Ministero, non servono altre misure».
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