Virus, sette nuovi casi in Trentino, in totale 18 Ci sono anche due ragazzi giovani e due di Codogno venuti alla seconda casa
Sono 7 i nuovi casi di Coronavirus in Trentino. Lo hanno annunciato in una conferenza stampa l’assessore alla Salute della Provincia autonoma di Trento Stefania Segnana ed il presidente Maurizio Fugatti. Diventano quindi 18, in totale, le persone contagiate dal Covid-19.
Il caso più grave, il primo di una persona ricoverata in rianimazione anziché in un reparto di malattie infettive in provincia di Trento, è un 66enne che si è presentato al Pronto soccorso di Cles ed è stato poi portato in ospedale a Rovereto. C’è il caso particolare di un’anziana signora ricoverata a Feltre, nel reparto di Geriatria che ora è stato chiuso: rientrata nella Rsa di Canal San Bovo, è stata trovata positiva al tampone. In quarantena 7 operatori sanitari della casa di riposo entrati in contatto con lei.
E sempre oggi, sabato 7 marzo, sono emersi altri due casi nel capoluogo: hanno chiamato il 112 e i sanitari hanno effettuato un tampone nella loro casa, dove ora si trovano in isolamento. Hanno avuto contatti fuori Provincia, così come l’ultimo contagiato, un uomo di 60 anni che si è rivolto al pronto soccorso di Trento.
Quattro le persone contagiate nella città di Trento, tra cui uno studente universitario. Due di queste sono state identificate grazie alla telefonata di un famigliare al 112 preoccupato per le condizioni di salute dei congiunti, che accusavano tosse ed altri sintomi. L’equipe medica è arrivata sul posto e, dopo il test, le due persone sono risultate positive. Altri due casi riguardando due persone che si sono recate autonomamente in pronto soccorso a Trento e sono risultate positive al test.
Altro caso è quello di una donna anziana, 80 anni, rientrata in casa di risposo a Canal San Bovo, in Trentino, dopo un ricovero nel reparto di geriatria dell’ospedale di Feltre, in Veneto, che è poi stato chiuso. Ora la donna è in isolamento all’interno della casa di riposo e sette degli operatori che lavorano nella Rsa e sono entrati in contatto con lei sono in quarantena.
Il settimo caso è un uomo di 55 anni trovato positivo al tampone all’ospedale di Cavalese, ma non residente in zona, il cui contagio si ritiene sia avvenuto per frequentazioni esterne, così come sono da ritenersi contagiati fuori dal Trentino tutti gli altri, riferisce l’Azienda sanitaria.
I contagi da coronavirus in Trentino sono quindi in tutto 18 in Trentino, dei quali 4 sulla città di Trento. Le persone in quarantena in questo momento in Trentino sono più di 100 persone: "Difficile avere un numero costante - ha detto il dottor Ferro dell'Azienda - perché è un numero in continuo divenire". Comunque non ci sono bambini coinvolti, ma due casi di giovani, uno è uno studente sui 16 anni e uno uno studente universitario.
Il presidente Fugatti ha detto che "Comunque sappiate che da parte nostra e dell’Azienda Sanitaria si fa sempre comunque la ricostruzione epidemiologica proprio per cercare di circoscrivere il fatto e capire da dove proviene, come appunto nel caso della signora della RSA, si interviene per mettere in quarantena e in isolamento le persone che son ostate a contatto con la persona contagiata. In questo quadro l’aggiornamento dei numeri di casa nostra e accertati ci dicono che sono seguiti immediati provvedimenti; mi fa anche piacere che qualcuno che ci sta seguendo per diretta Facebook dice che “finalmente chiamano il 112 e non vanno direttamente al pronto soccorso”.
Ha poi detto: "Ci tengo a precisare perché poi noi ovviamente siamo anche in contatto con i territori e quindi sul caso della della valle di Cembra le ricostruzioni in queste ore ci hanno portato ad avere diciamo la puntuale conferma che il contagio proviene da non da una focolaio Trentino, ma da un caso già confermato e che ci viene dall’esterno, Questo è l’importante. Di conseguenza è chiaro che i prossimi giorni saranno importanti per capire ciò che accadrà, e per capire se riusciremo a continuare a tener la situazione sotto controllo".
Fa impressione che due persone provenienti da Codogno siano venute in Trentino: "Non le abbiamo denunciate - ha detto Fugatti - ma accompagnate in un percorso per riportarle in Lombardia, e sono in questo momento in partenza. Di tutto questo si occuoano anche i NAS dei Carabinieri con i quali lavoriamo in stretto contatto. Il loro comunque è stato un comportamento da irresponsabili".
«In una situazione che alza livello di allerta per l’Azienda sanitaria possiamo dire che oggi non abbiamo presenze di focolai trentini, ma quello che ci gira intorno lo vediamo tutti quindi la situazione deve essere costantemente monitorata. Fin’ora siamo riusciti a capire l’origine del contagio e a circoscriverne le conseguenze. I prossimi giorni saranno importanti per capire ciò che accadrà e per capire se riusciremo a continuare a mantenere la situazione sotto controllo» ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.