Scuola: "prime" sdoppiate, 200 classi in più Stanziati 42 milioni per gli insegnanti e altre 3 per l'acquisto di computer e tablet
Per arrivare a una scuola che riparta nella normalità e in presenza sono stati riconosciuti investimenti prevalentemente per il personale. Dei 45 milioni stanziati dalla Giunta provinciale, 42 sono infatti destinati a spese per il personale. Gli altri 3 milioni serviranno per le attrezzature e i device - i computer - distribuiti alle scuole e per garantire gli spazi necessari. L’assunzione dei docenti permetterà di fronteggiare la riduzione del 10% circa del numero degli alunni per classe. Saranno sdoppiate soprattutto le classi prime di ogni ciclo d’istruzione. Vi saranno quindi 200 classi in più e questo spiega l’assunzione degli insegnanti.
Lo ha detto ieri Roberto Ceccato, dirigente del Dipartimento istruzione, ai commissari della Quinta Commissione (Istruzione e cultura) del Consiglio provinciale.
La Commissione ha svolto quindi tre audizioni: la prima con rappresentanti di genitori e insegnanti proponenti l’iniziativa “Diritti in una scuola reale” (c’era Tania Melchiori); la seconda con il Consiglio del Sistema educativo provinciale - presente Maurizio Freschi -, la terza sempre con Freschi in quanto presidente della Consulta provinciale dei genitori assieme al vicepresidente Fabio Cusinato. All’inizio della riunione erano presenti anche l’assessore Mirko Bisesti, che però l’ha lasciata presto per impegni di Giunta, senza intervenire, e il dirigente del Dipartimento istruzione Roberto Ceccato.
Ceccato, ai commissari, ha fornito delle cifre ulteriori: altri 5 milioni serviranno per assumere 120 unità di personale ausiliario e 20 assistenti di laboratorio, infine 4 milioni andranno a finanziare gli insegnanti di sostegno da applicare agli alunni con Bes (bisogni educativi speciali), confermando le dotazioni già incrementate in passato e andando incontro alle situazioni più problematiche.
Il dirigente del Dipartimento istruzione ha infine confermato che il ritorno all’orario scolastico normale comprende anche le ore opzionali (anticipo e posticipo).
Tante le domande poste alla Commissione dai rappresentanti del gruppo “Diritti in una scuola reale”, seguite dalle critiche del Consiglio del sistema educativo e della Consulta provinciale dei genitori. Grande la preoccupazione manifestata per le informazioni a loro avviso poco chiare fornite dall’assessore e dal Dipartimento all’istruzione della Provincia tenendo conto delle quali dovrà ripartire la scuola trentina in settembre rispetto al mutare della situazione legata all’emergenza Covid e alle relative misure restrittive ancora previste.
Tra le domande poste, quella sulla didattica a distanza: si pensa di ricorrervi ancora? E ancora, la proroga fino al 15 ottobre decisa dal governo nazionale dell’utilizzo delle mascherine in tutti i luoghi pubblici dovrà valere anche nelle scuole trentine?
Roberto Ceccato ha ricordato che in campo sanitario la Provincia non può che seguire le direttive nazionali. Sulla mascherina, ad esempio, le osservazioni di insegnanti e genitori sono condivisibili ma non ci si può discostare dalle prescrizioni nazionali. Ha poi ribadito che la Giunta provinciale vuole garantire la riapertura delle attività didattiche con lo stesso tempo-scuola del pre-Covid e che per quanto riguarda i gruppi-classe la risposta arriverà a breve soprattutto per le prime.
La Consulta provinciale dei genitori è intervenuta per illustrare un documento in 10 punti che segnala le osservazioni sottoposte all’assessorato e al Dipartimento istruzione. Punti che finora non hanno ottenuto alcun riscontro dall’assessore anche se le famiglie hanno la necessità di organizzarsi per il rientro a settembre per capire come dovranno gestire i propri figli: se in piena normalità o no, se e in che modo verranno recuperate le carenze accumulate a scuola, come si regoleranno i genitori con i figli in caso di influenza stagionale, come avverranno i trasferimenti ad altri indirizzi o istituti per il frazionamento delle scuole in strutture diverse.