Cles: anziano vittima della truffa dello specchietto denunciata una coppia
Un ottantenne della Val di Non è rimasto vittima di una coppia di “professionisti” della truffa dello specchietto, che hanno simulato l’incidente sulla Strada Provinciale 67 tra il centro sportivo di Cles e l’abitato di Tuenno, ed è riuscita a spillargli ben 520 euro, facendosi consegnare prima i 20 euro, che custodiva nel portafogli e poi altri 500, che lo hanno indotto a prelevare, accompagnandolo al più vicino sportello bancomat.
La cosa sarebbe finita lì, se l’uomo non avesse, la sera stessa, raccontato la disavventura al figlio, il quale, avendo sentito parlare di questo inganno, non avesse immediatamente accompagnato il padre presso la caserma di Cles, per denunciare l’accaduto.
I Carabinieri si sono messi sulle tracce dei malfattori e da un meticoloso esame delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza della banca e della rete stradale, sono risaliti a una BMW X3 di colore bianco e hanno individuato la coppia. L’indomani, un equipaggio dell’Aliquota Radiomobile di Cles ha rintracciato il SUV in un parcheggio pubblico di quel centro e poi ha constatato che lo specchietto retrovisore sinistro presentava delle incrinature.
Del personale in abiti civili ha immediatamente iniziato un servizio di osservazione e dopo poco sono stati identificati i proprietari, una coppia di Siracusa, 34 e 37 anni, con i 3 figli minorenni, che a prima vista potevano anche apparire estranei ai fatti, ma dai successivi accertamenti dei Carabinieri sono risultati essere responsabili di innumerevoli altri episodi analoghi e certamente di quello ai danni dell’ottantenne, che li ha riconosciuti senza ombra di dubbio.
I militari della Compagnia di Cles hanno quindi denunciato la coppia all’autorità giudiziaria, proponendola anche per il foglio di via obbligatorio dal territorio comunale.
Non è possibile escludere che nel frattempo altri siano stati vittime di simili truffe in zona, quindi chiunque sia incappato in situazioni analoghe sa che è utile denunciare tempestivamente l’evento al più vicino Comando dell’Arma, per consentire i necessari accertamenti del caso.
Quando ci si imbatte in questo tipo di truffe, l’auto degli impostori è di norma parcheggiata appena fuori dalla corsia di marcia e ha lo specchietto sinistro danneggiato. L’autista, individuata l’autovettura della vittima, selezionata abitualmente tra le persone anziane e sole alla guida, lancia contro la carrozzeria del veicolo in transito un oggetto, che provochi un rumore forte e subito dopo, si pone al suo inseguimento, azionando insistentemente il clacson.
In questo frangente, lo sfortunato pensa di aver urtato inavvertitamente l’auto dell’inseguitore e quando si ferma, per verificare cosa possa essere accaduto, viene assalito dal truffatore, che veementemente gli contesta la rottura dello specchietto retrovisore, mentre un complice chiude quello destro dell’auto della vittima, per rendere la storia più credibile, rimproverandolo di aver proseguito la marcia, senza fermarsi.
Di fronte al naturale smarrimento del malcapitato di turno, i malviventi cambiano subito atteggiamento e si mostrano concilianti, pronti a risolvere bonariamente la questione, senza ricorrere alle assicurazioni, spesso aggravandone il costo o richiedere l’intervento delle forze dell’ordine, anche con la scusa di evitare perdite di tempo.
Così, la consegna di qualche centinaio di euro in contanti, finisce per apparire la soluzione migliore per tutti e che mette la parola fine ad una truffa ben organizzata, in cui la vittima non ha il tempo di realizzare cosa stia succedendo né di chiedere aiuto.