Job dopo la visita al Casteller «M49, recinzioni di qualità»
La visita al Centro faunistico della Terza commissione
Una visita conoscitiva, più che ispettiva. L'ha compiuta ieri al Centro Faunistico del Casteler, sopra Villazzano, la terza commissione del Consiglio provinciale, competente in materia di energia, urbanistica, opere pubbliche e tutela dell'ambiente. Una visita nell'area riservata ad ospitare gli orsi problematici e dalla quale M49 è riuscito a evadere due volte (luglio 2019 e luglio 2020), richiesta dai due consiglieri di opposizione che siedono in commissione, la vicepresidente Lucia Coppola di Futura 2018 e Alessio Manica del Partito Democratico.
Mentre M49 ("Papillon" a livello nazionale, come lo ha battezzato il ministro per l'ambiente Sergio Costa), dopo la nuova fuga e l'attraversamento della Panarotta, è da diversi giorni localizzato sulle montagne del Lagorai, grazie al radiocollare, alla visita nel centro faunistico da cui è evaso, oltre a Coppola e Manica, erano presenti il presidente della commissione, Ivano Job (Lega Nord) e i consiglieri Gianluca Cavada (Lega, in sostituzione di Roberto Paccher), Lorenzo Ossanna (Patt) e Katia Rossato (Lega). Assente Denis Paoli.
«L'obiettivo della visita - spiega il presidente della commissione, Job - era quello di permettere ai consiglieri di minoranza, che ne avevano fatto richiesta, di effettuare un sopralluogo». La consigliera Coppola, infatti, aveva chiesto già in passato (quando M49 era ancora al Casteller, prima dell'evasione) di poter vedere con i propri occhi le condizioni dell'area e l'adeguatezza ad ospitarvi gli orsi in cattività. E la scorsa settimana si era vista negare la possibilità - non prevista da protocolli tecnici per motivi di sicurezza - di accedervi in qualità di consigliera provinciale (carica che permette, ad esempio, le visite in carcere).
Coppola aveva anche rivolto un'interrogazione per conoscere le dimensioni dell'area e gli spazi riservati agli orsi e il presidente del Consiglio provinciale, Walter Kaswalder, aveva annunciato che si sarebbe adoperato per rendere il sopralluogo possibile. La commissione ha potuto verificare con i propri occhi le condizioni della struttura, concludendo che M49 è dotato di una forza e una furbizia davvero fuori dal comune. La pattuglia consiliare è stata ricevuta dal dirigente dimissionario del Dipartimento forestale, Romano Masè (che ha rimesso il mandato all'indomani dell'imbarazzante seconda fuga del plantigrado), e dai tecnici Claudio Groff e Giovanni Giovannini.
Il recinto (costruito nel 2007), riservato agli orsi (diviso in tre zone) è di 8.000 metri quadrati, all'interno del Centro faunistico-forestale di 200 ettari. Ha ospitato finora tre orsi. «La percentuale degli orsi cosiddetti problematici - hanno spiegato i funzionari provinciali - va dal 3 al 5%. È naturale che il loro numero aumenti in proporzione all'incremento del numero totale di orsi in Trentino». Oggi sono un centinaio. «Il dottor Masè è un valido dirigente, io lo chiamo ancora così, e memoria storica della gestione degli orsi in Trentino. Le recinzioni e le misure di sicurezza che abbiamo trovato sono di prima qualità e l'area ben organizzata» spiega Job. Entro la fine dell'anno - è emerso dalla visita dei consiglieri - dovrebbe essere istituito, come auspicato dal governatore Maurizio Fugatti, un Tavolo per il contenimento degli orsi tra Provincia, Ministero per l'ambiente e Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca sull'ambiente).