Screening covid per il personale scolastico In tre giorni esauriti i posti disponibili L'Apss amplia il servizio nei punti di prelievo
L'Apss corre ai ripari dopo l'esaurimento dei posti disponibili per gli appuntamenti riservati al personale scolastico nell'ambito dello screening di prevenzione covid tramite test sierologici rapidi.
Ieri sera chi provava a iscriversi tramite il FastTreC dal sito Trentino salute, non trovava posti disponibili in gran parte dei dodici punti prelievo dell'Apss. E per molti rivolgersi al servizio è una scelta obbligata, perché solo il 40% dei medici di famiglia ha dato la disponibilità a occuparsi di questo esame in ambulatorio, su richiesta dell'ente pubblico, che ha distribuito i relativi kit. Dunque, spesso i lavoratori della scuola vengono indirizzati dai medici di base proprio ai punti prelievo dell'Apss, che così in soli tre giorni, da lunedì a ieri, hanno esaurito la disponibilità di appuntamenti fino all'ultimo giorno previsto per lo screening, cioè il 7 settembre.
Uno scenario che sembra aver colto di sorpresa l'Azienda sanitaria: evidentemente ci si attendeva una risposta minore all'invito a sottoporsi ai test volontari per insegnanti e altro personale della scuola. E probabilmente ci si attendeva un'adesione più alta da parte dei medici di base. Ma va ricordato che siamo in agosto, in un'estate segnata dal covid, e non pochi professionisti sono in ferie.
In ogni modo, l'Apss fa sapere che tutti in richiedenti otterranno il test e da questo pomeriggio le prenotazioni risultano nuovamente accessibili, perché è stato rafforzato il dispositivo per lo svolgimento dell'esame sierologico, che è un'iniziativa disposta dal ministero e in Trentino attuata appunto dall'Azienda provinciale servizi sanitari. Sull'Adige domani in edicola il lettore troverà un approfondimento e tutte le notizie utili sugli aggiustamenti varati oggi dall'Apss.
Tutti i dipendenti, docenti e non, sono invitati a sottoporsi volontariamente a un test rapido (con pungidito) e gratuito, che serve per accertare l'eventuale presenza nel sangue di anticorpi specifici, Igg e Igm, cioè se il soggetto è stato contagiato dal nuovo coronavirus. Si tratta di un modo semplice e veloce per controllare in breve tempo un'ampia platea (quella potenziale, in questo caso, è di circa 15 mila persone) e mettere a punto un altro dispositivo di prevenzione in vista della riapertura delle scuole. Si comincia dal personale di ruolo e poi si aggiungerà anche quello temporaneo.
Qualora il test rapido desse esito positivo, si passerebbe all'isolamento e alla immediata verifica tramite tampone rinofaringeo: la presenza di anticorpi, infatti, potrebbe riguardare un'infezione ormai completamente passata oppure una in corso, con relative carica virale e trasmissibilità anche in soggetti asintomatici.
L'auspicio è che vi sia un'adesione massiccia ai test, visto che in un quarto d'ora si può sapere se si è stati a contatto con il virus. L'esito, peraltro, va considerato come un'indicazione, non può certificare in assoluto la presenza o l'assenza di contagio (se nelle prime fasi risulterebbe comunque negativo), né tantomeno può essere scambiato per una patente di immunità nel caso fosse positivo, perché la durata nel tempo degli anticorpi resta ancora ignota. Comunque sia, lo screening potrà certamente fornire una fotografia generale utile a rafforzare le misure di prevenzione epidemica nelle scuole.
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