In bici da Riva a Limone partono i lavori della grande Ciclovia del Garda
Il sogno di pedalare in sicurezza dal Trentino a Limone lungo il lago si avvicina. La costruzione della parte trentina della Ciclovia del Garda è a tutti gli effetti iniziata.
Dopo la cerimoniale firma della consegna del cantiere, il 7 settembre scorso, da parte del presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, in questi giorni la ditta Edilchiarani si è messa all’opera per realizzare i 420 metri che dal porto di Riva condurranno ciclisti e pedoni fino all’inizio del sentiero della Ponale, i primi lavori propedeutici all’opera sono recinzioni, messa in sicurezza, taglio delle piante...
È il primo passo verso la creazione del tracciato che congiungerà Limone a Riva del Garda. La parte bresciana ha anticipato tutti e ha costruito due anni fa il tratto di competenza; è stato il Comune di Limone a buttarsi avanti, grazie al Fondo comuni confinanti (che compensa monetariamente le municipalità lombarde e venete che confinano con il Trentino) ha costruito il tracciato a sbalzo sul lago, non senza perplessità per lo sfregio paesaggistico e per la larghezza inadeguata alle portate future.
Con la formalizzazione del Protocollo d’Intesa del 9 agosto 2017, rinnovato ad aprile 2019, tra il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, la Provincia autonoma (capofila) e le Regioni Veneto e Lombardia, si era dato formale avvio alla realizzazione della ciclovia, anello ciclabile attorno al lago di Garda che avrà una lunghezza di circa 140 km e sarà collegata con l’itinerario numero 7 Percorso del Sole della rete europea ciclabile EuroVelo. La Ciclovia del Garda è una delle 10 ciclovie turistiche di interesse strategico nazionale.
Il primo tratto, l’unità funzionale 1.1, che la dittà dovrebbe completare entro 7 mesi, è quello che presenta le minori problematiche.
Intanto l’assessore comunale ai lavori pubblici, Pietro Matteotti, è in attesa di sapere a che punto sia la progettazione del lotto 1.2 che condurrà dall’inizio della Ponale fino alla spiaggia dello Sperone servendosi della vecchia carreggiata della Gardesana occidentale, gallerie comprese. Oggi ci sarà una riunione con la Provincia per fare il punto della situazione. «Intanto la Provincia - ha riferito Matteotti - ha iniziato il lavoro di messa in sicurezza di tutta la parete sopra il tratto 1.2, Ponale-Sperone: hanno cominciato a fare i rilievi con l’elicottero. Si tratta di un’opera da 1,2 milioni che poi ha inglobato anche quella da 400 mila euro che inizialmente erano gestiti dal Comune e Mondo Ponale per un intervento di bonifica e consolidamento delle pareti rocciose sopra il sentiero del Ponale. Se finiscono come spero e Covid permettendo, prima di Pasqua, credo che nel frattempo possa essere pronto il progetto esecutivo per il tratto 1.2 che possa così partire a ruota senza perdere tempo».
L’unità funzionale 1.1 si sviluppa su un percorso di 420 metri che, a partire dal lungolago D’Annunzio, conduce all’imbocco del tracciato della Ponale attraverso il sottopassaggio esistente. La carreggiata sarà larga almeno 3 metri, salvo localizzati restringimenti, e la separazione dei flussi pedonale e ciclabile per la maggior parte del tratto. I lavori sono stati aggiudicati all’associazione temporanea di impresa Edilchiarani e Geo Rock, con la quale è stato stipulato il contratto per un importo di 718.104 euro al netto del ribasso offerto del 30%. La progettazione della seconda unità funzionale dovrebbe concludersi nei primi mesi del 2021.