Metalmeccanici in sciopero per il rinnovo contrattuale Forte adesione in Trentino

Molti metalmeccanici del Trentino hanno aderito alla giornata di sciopero nazionale proclamato da Fiom, Fim e Uilm per il rinnovo del contratto di settore, a un anno esatto dall’avvio della trattativa con Federmeccanica Assistal.

In alcune aziende della provincia, quali Dana Rovereto, Mahle componenti motori, Siemens transformers, Mariani, Sapes, Isaf, Meccanica del Sarca, Acciaierie venete, Sata,  i lavoratori hanno incrociato le braccia per tutte le otto ore, al posto delle quattro previste per ogni turno. Lo riporta una nota congiunta dei sindacati Fiom, Fim e Uilm del Trentino.
Nella rilevazione sul primo turno effettuata dai rappresentanti di categoria, la partecipazione allo sciopero è stata massiccia.

Si sono fermati il 90% degli addetti alla produzione in Metalsistem a Rovereto, Zf Padova ad Arco e in Coster2 a Calceranica al Lago, l’80% in Depurazione centrale, il 70% in Dana Rovereto e in Siemens transformers a Trento, il 50% in Ebara pumps Europe a Cles e in Adige a Levico Terme.

Le tute blu trentine del settore industria e installazione impianti in attesa del rinnovo contrattuale sono circa 12 mila.


Nel rispetto delle regole di distanziamento sociale imposte dalla pandemia da Covid 19, Fiom, Fim e Uilm hanno organizzato presidi in diverse città italiane in occasione delle quattro ore di sciopero proclamate a sostegno della vertenza che riguarda circa un milione e mezzo di lavoratori. Sul tema è intervenuta anche la ministra del Lavoro, NUnzia Catalfo.
«Cerchèro di agevolare in qualsiasi modo - ha affermato -  il dialogo tra le rappresentanze delle aziende e quelle dei lavoratori in modo che si possa superare questo scoglio che sta bloccando tutto».

Al momento imprese e sindacati sono molto distanti con Federmeccanica che propone per il rinnovo circa 40 euro a regime per il triennio (2020-22) a fronte di una richiesta di Fiom, Fim e Uilm di  circa 144 euro. Martedì prossimo (il 10) si riunirà il Consiglio di Federmeccanica per valutare lo stato della vertenza e la ripartenza del negoziato.
Lo sciopero . ha detto la segretaria generale della Fiom, Francesca Re David - «è per il salario, la sicurezza e l’occupazione nei luoghi di lavoro. Non è accettabile - ha detto - che i metalmeccanici siano considerati indispensabili e poi gli si dica :»zitto e lavora, non è il momento di rivendicare i tuoi diritti«. Per Re David il comportamento di Federmeccanica è surreale perché il diritto al rinnovo dei contratti e all’aumento dei salari »è imprescindibile«.

Il numero uno della Fim, Roberto Benaglia ha ribadito la necessità di arrivare velocemente a un accordo »senza slittamenti.   «È venuto il momento - ha detto - di dare al lavoro il giusto valore.  Il contratto ha bisogno di tempi certi, questo è il tempo per farlo. Non vogliamo un ulteriore slittamento. Non lo permetteremo. Ci comporteremo con responsabilità ma per accelerare la trattativa. Il contratto è il vaccino sociale - ha concluso -  che dobbiamo garantire a chi lavora».

Il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella ha parlato di alta adesione e di sciopero perfettamente riuscito.   «Ci aspettiamo che Federmeccanica - ha detto - faccia le sue  verifiche e riapra la trattativa, Si assumano le loro responsabilità. I metalmeccanici vanno a lavorare anche in questo periodo di pandemia, il sistema industriale fa reggere il Paese. Gli aumenti contrattuali sono un investimento, non un costo. Le nostre richieste sono compatibili, gli industriali rinnovino il contratto.  Non vogliamo sacrificarci ancora una volta».

 

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